Arbitro single sospeso dalla Federazione: non poteva essere chiamato cornuto dal pubblico
POZZOMAGGIORE. Da sempre uno dei migliori passatempi domenicali in tutte le comunità italiane (molto più importante della messa), è andare al campo sportivo ad assistere alle partite della propria squadretta di paese: squadra spesso composta da un mix di giovani e vecchie glorie con un passato nelle massime serie ai tempi di Zoff e Baresi.
Vista la scarsa qualità nel gioco espressa, con i calciatori che toccano più volte le caviglie degli avversari che il pallone, l’attenzione del pubblico è rivolta tutta al direttore di gioco: in ogni caso, infatti, il malcapitato è sempre cornuto e va inondato di insulti anche se la tua squadra vince sei a zero e con tre rigori regalati dall’arbitro. E’ in corso una ricerca scientifica per cercare di capire cosa possa spingere questi pover’uomini a intraprendere la strada dell’arbitro passando il giorno di riposo settimanale per eccellenza a venir massacrati di insulti gratuiti e rischiando la vita negli ostici paesini sardi (in caso di sconfitta della squadra di casa non è infatti raro essere scortati fuori paese dai carabinieri).
Il problema di essere chiamato cornuto e figlio di “buona donna” era invece inesistente per Pierluigi Pianura, storico scapolone e orfano di nascita. Il fattaccio è avvenuto quando si è presentato ad arbitrare una partita in cui era presente un suo conoscente sugli spalti: una volta diffusasi la notizia tra il pubblico, gli spettatori, rattristati e con molto nervosismo, hanno dovuto lasciare lo stadio certi che ormai la partita, una briga ‘e canes (rissa di cani), aveva perso ogni significato.
Immediata la denuncia alla AIA che ha provveduto a sospendere l’arbitro fino a che non si troverà una donna che lo possa rendere cornuto e dare la possibilità al pubblico di insultarlo senza problemi