“Fallù baddà”, “ballami sos cozones”. Finisce in rissa la discesa dei candelieri a Sassari
SASSARI. Quella che, dopo due anni di pandemia, avrebbe dovuto essere una giornata di festa per i sassaresi e la Sardegna tutta, sarebbe finita in men che non si dica in una temporada de ciaffos e faladas de pe (temporale di schiaffi e discese di piede ndr); ci sarebbe passato di mezzo anche chi ha osato interferire per provare a placare gli animi predicando pace e concordia.
La discesa dei candelieri procedeva come di consueto quando uno dei più anziani, Peppe Carrucca, appartenente al gremio dei muratori, avrebbe iniziato ad avvertire forti dolori alla schiena (forse riconducibili a una vita spesa a lavorare come muratore sottopagato). I dolori avrebbero iniziato a farsi sempre più forti, non permettendo all’uomo di reggere il candeliere come dio comanda, e finendo anzi per farlo camminare troppo pendulone: situazione che avrebbe iniziato a preoccupare tutti i presenti che invece di gridare “fallù baddà”, avrebbero iniziato a consigliare di tenere dritto quell’attrezzo, per evitare di ischelveddare i presenti.
Ad un certo punto un uomo di Nulvi, Antoni Bonucoro, vedendo il Carrucca in grande difficoltà, si sarebbe fermato a dargli unu colpu ‘e manu in stile Brian di Nazareth, mossa ovviamente molto controproducente. In tempo zero il Carrucca si sarebbe letteralmente volatilizzato, lasciando tutto il peso del candeliere nelle spalle del nulvese Antoni Bonucoro, che avrebbe iniziato a sudare sette camicie e a frastimare tutti i santi del calendario per l’ingenuità commessa. L’uomo, abituato a portare i candelieri di cartone di Nulvi, si sarebbe subito trovato male, constatando che quelli sassaresi, non essendo di cartone, pesassero molto di più.
Dalla folla, ad un certo punto, si sarebbe alzato il solito grido “fallu baddà”, ma il “Bonucoro”, che già non ce la faceva più a reggere il candeliere, avrebbe risposto prontamente “ma ballami sos cozones”, scatenando una rissa dalle dimensioni bibliche.