Barista sardo chiede copyright all’Unione Europa per l’idea di servire vino annacquato
TULA. Vino annacquato per il futuro? La proposta è al vaglio dell’Unione Europea che fornirà notizie più certe tra qualche mese, ma la richiesta avrebbe già diviso l’opinione pubblica in diverse frange: i favorevoli, quelli che lo facevano già e, per finire, quelli che lo facevano già ma solo a fin di bene.
L’idea sarebbe quindi quella di diminuire o annullare la gradazione alcolica, cosa che consentirebbe ai produttori di applicare le famose etichette di origine, come Igp e Doc, al vino senza alcol. Unu frastimu per alcuni anziani, come Sebustianu Feghe, arzillo novantunenne di Tula che, dopo aver ascoltato la notizia, avrebbe risposto solo “Comente? Ma malaidos sun custos?”, per poi rientrare a casa continuando a frastimare l’Unione Europea e tota sa zenia (e tutta la stirpe ndr), mettendoci in mezzo, perché no, anche i Savoia.
Più rocambolesca invece la reazione di Antoni Brundu che, sentita la notizia, avrebbe sporto denuncia all’Unione Europea chiedendo il copyright, in quanto l’idea del vino annacquato sarebbe stata già ampiamente utilizzata e collaudata dallo stesso. L’Europa non avrebbe ancora risposto alle accuse del barista, ma tali dichiarazioni avrebbero fatto innervosire alcuni clienti abituali del bar. Il meno cuntrestabile (meno affabile ndr) tra questi, Peppe Perdijone, si sarebbe appostato davanti all’abitazione dell’uomo armato di fucile e, alla richiesta di alcuni curiosi che avrebbero chiesto che intenzioni avesse col povero barista, avrebbe risposto “nadebilu de nde bogare biccu dae domo” (ditegli di uscire se ha coraggio ndr).
Più cuntrestabili invece i cosidetti baristi in buona fede che, in punta di piedi, vorrebbero anche loro una fetta di copyright, a tipu casizolu insomma. Avrebbero infatti spiegato che, tale artifizio di mischiare il vino con l’acqua, verrebbe da loro utilizzato solo con alcune tipologie di clienti: quelli che iniziano a fare vino cattivo, quelli già a rischio di cirrosi inoltrata, nonché ad altri malefadas su cui si valuta volta per volta il da farsi.
È dunque possibile che, vista la sincerità, l’Unione Europea preferisca dare, in caso di approvazione, una percentuale a questi eroi dei giorni nostri.