Si barrica in un edificio col cd di Valerio Scanu e minaccia di ascoltarlo
NOTA. Questo articolo è stato de-censurato dopo l’archiviazione della denuncia che Valerio Scanu ha presentato contro il nostro blog.
LOCERI. Sono ore di angoscia e di paura quelle che stanno vivendo gli abitanti del piccolo centro ogliastrino di Loceri. Tutto sarebbe iniziato stamane intorno alle 10, quando un ragazzo psicopatico di 22 anni, Marco Pabiru, si sarebbe barricato nell’ufficio del sindaco armato della discografia completa di Valerio Scanu (duas cantones), sequestrando il primo cittadino e minacciando di ascoltare le canzoni.
“Mio figlio ha sempre avuto innumerevoli passioni -ci ha detto in lacrime la madre- ma mai come questa volta aveva provato a minacciarci facendo leva su di esse. Forse -ha proseguito singhiozzando- il ragazzo ci stava studiando proprio alla ricerca della ‘passione’ che avrebbe potuto creare problemi a terzi”. Tempo fa, stando sempre al racconto della donna, il ragazzo avrebbe passato un lungo periodo fissato con i famosi Tenores di Bitti, poi con il duo Puggioni, duo di Oliena, Maria Luisa Congiu, Istentales e, insomma, “con musica che anche per noi era un piacere ascoltare” avrebbe detto tra i singhiozzi la donna.
Qualche giorno fa però i vicini avrebbero notato il primo campanello d’allarme, purtroppo ignorato sia dai genitori, che dagli assistenti sociali: un giorno Marco sarebbe stato visto entrare in casa con un CD dei Modà; un’altra volta con quello dei Collage; infine, quando ormai sarebbe stato troppo tardi, ahinoi, con quello di Valerio Scanu! Più famoso per essere scampato (forse) alle grinfie di Rocco Siffredi sull’Isola dei Famosi che non per il fatto di essere un “cantante”.
“Il dado è tratto”, avrebbe gridato per tutta la contrada Efisio Acculturadu, parafrasando bodale e guardando il ragazzo intuvonarsi (recarsi in un edificio, meglio se pubblico, e chiudersi all’interno ndr) nell’ufficio del sindaco con in mano il CD di Scanu e uno stereo portatile, minacciando di premere Play se il Primo Cittadino non si fosse deciso a dargli un lavoro. Il giovane avrebbe passato anni in attesa dei più disparati bandi comunali, per poi scoprire sempre che erano già scaduti, oppure già assegnati ai rispettivi parenti del sindaco. Il giovane avrebbe rimproverato in particolare che l’ultimo bando era rimasto nascosto nella pagine del comune in fondo a destra, scritto ad anagrammi e con carattere Times New Roman 1,2.
Mentre nel paese si diffondeva il terrore al solo pensiero di sentire la voce di Valerio Scanu (terrore paragonabile a quello provato nell’ottobre del 79 d.C. dagli abitanti di Pompei) , sarebbero arrivati a tutta velocità gli Istentales, capitanati da un grandioso Gigi Sanna nella speranza di sovrastare con la loro musica quella del “cantante” maddalenino. Presa in mano la chitarra, Gigi avrebbe iniziato ad intonare Bobboreddu con un piccolo lapsus freudiano (essendo egli sempre a favore degli oppressi): “Curre curre Sindigheddu, pesas prus de unu quintale!”. Il sindaco avrebbe tentato la fuga dal balcone dell’ufficio, ma il poderoso accordo di chitarra sarebbe stato così forte da far ricadere il sindaco all’interno del suo ufficio e da farlo finire nuovamente tra le grinfie del Pabiru che, a tradimento, lo avrebbe finito a colpi di “a far l’amore in tutti i luoghi e in tutti i laghi”, lasciandolo cadere a terra “come corpo morto cade” [citazione studiata].
Il Pabiru sarebbe stato arrestato in seguito a lunghe trattative con il cantante degli Istentales e si sarebbe arreso solo in cambio di una stretta di mano e un autografo del suo idolo Gigi Sanna. L’accusa è di sequestro di persona e tortura e rischia una pena di 30 anni di carcere convertibili però in lavori socialmente utili e pure retribuiti: cioè finalmente un posto comunale!