Bimba oschirese affidata a famiglia di Berchidda. Proteste: “Imparerà a fare panade burde”
OSCHIRI. Un intero paese in subbuglio, sommosse popolari e proteste di piazza contro l’ennesimo affronto all’identità popolare. Un curioso parallelismo con recenti fatti avvenuti in Inghilterra ha fatto emergere ben più gravi accadimenti della nostra Sardegna: una innocente bimba oschirese sarebbe stata data in affidamento ad una famiglia del vicino centro di Berchidda.
Tutto in regola, direbbero tutti… non essendo evidentemente al corrente dei rischi che una situazione di tale cambiamento possa creare per una giovane fanciulla. Le differenze che intercorrono fra le due comunità sono infatti tanto piccole quanto importanti: una su tutte è certamente la lingua a partire dalle classiche contrapposizioni joddu/fruja, frabbica/brajalicò, inchesu/alluttu, luego/como, imballaggiu/istrazzu, mulghijola/cadina, isperramanu/occhiacca, abbetiadu/attediadu, zinta/chintolza, pane biancu/pane ladu etc.
In secundis, un aspetto a cui ultimamente è attribuita una notevole rilevanza e che non poco ha infiammato gli animi durante l’estate: le panadas. Una netta, antica e marcata rivalità contrappone i due paesi su questo fronte. Fra gli oschiresi che si attribuiscono la ricetta originale (sebbene sia nota la derivazione spagnola), berchiddesi che sostengono di averla in qualche modo migliorata, oschiresi che sostengono che i berchiddesi non le sappiano “cucire” e berchiddesi che le fanno cucire a donne di Oschiri e vengono criticati lo stesso, le polemiche non si estinguono mai.
Potete dunque immaginare, ora, in quale clima si sia sviluppata la vicenda. Gli oschiresi sono infatti insorti contro la decisione del tribunale dei minori di affidare la bimba ad una famiglia berchiddese, sostenendo che costoro plagerebbero la mente dell’infante insegnandole parole berchiddesi, punendola quando utilizza quelle oschiresi e, soprattutto, insegnandole a fare le panade alla berchiddese.
“Quale peggior delitto? – tuonano gli oschiresi – una bambina che dirà brajalicò e sarà oggetto di scherno da parte delle sue amiche; una bambina che non imparerà mai a fare panade buone e a cucirle bene… Che futuro ha una bambina così?”. È nato quindi nel paese del Monte Acuto (anche se in effetti il Monte Acuto trovasi geograficamente in territorio berchiddese) un comitato spontaneo ed è partita una raccolta di firme per riportare la bambina ad Oschiri e non rischiare la pericolosa contaminazione.
La parola passa ora al giudice del tribunale dei minori che dovrà valutare la situazione e il complesso culturale in cui la bambina si trova a Berchidda, confrontandolo con quello lasciato nella natia Oschiri