Papa Francesco propone soluzione a calo delle vocazioni: “Da un prete ne faremo due”
SANTU PEDRU IN ROMA. È un papa Francesco che non si arrende, che cerca di modernizzare la Chiesa e di porre rimedio ai problemi che questi tempi tormentati le causano. Dopo una serie di aperture e indagini storiche su Pio IX, questa volta il nostro amato Pontefice ha deciso de dedicarsi anima e corpo per risolvere il grave problema della carenza di vocazioni che sta lasciando i seminari deserti.
Il Santo Padre ha passato intere nottate sveglio a valutare tutta una serie di proposte dei suoi più stretti e fidati collaboratori: dall’apertura al matrimonio per i sacerdoti, a incentivi per i ragazzi che frequentano i seminari… ma nessuna soluzione pareva essere adeguata a risolvere il problema in maniera rapida ed efficace. L’idea giusta è arrivata però per lettera (insieme alla bolletta di Abbanoa): dopo 10 minuti di frastimi ininterrotti contro le improponibili tariffe dell’ente idrico sardo, Ciccheddu avrebbe aperto una lettera indirizzata direttamente a lui e proveniente da un remoto paesino sardo. Il mittente era tale Fidel Crasta (noto Guevara), comunistone sfegatato dorgalese: l’uomo aveva scritto al Sommo Pontefice per lamentarsi del suono delle campane che sarebbero regolate 5 minuti avanti e farebbero apparire il canto del suo gallo come fuori orario (il gallo è regolato sul fuso orario di Cuba ndr). Ma fin qua niente di entusiasmante; la vera sorpresa è stata in fondo alla lettera: l’uomo avrebbe infatti scritto al Santo Padre che a suo avviso i preti sarebbero troppo pochi e proponeva come soluzione di farne due da ciascuno illadandoli (termine tecnico che indica il taglio del maiale in due “lati” durante la macellazione ndr).
Entusiasta della geniale trovata, Ciccheddu ci ha contattato immediatamente per farci divulgare la notizia in esclusiva (tenerone isse che ci dà le notizie in esclusiva) presso i nostri lettori… anche se non siamo certi che abbia capito esattamente quello che intendeva il signor Crasta