Nemmeno i parenti votano candidati Casapound. Il partito: “Gli spezzeremo le reni”
ROMA. Il risultato delle votazioni del 4 Marzo ha lasciato dietro di sé grandi entusiasmi ma anche cocenti delusioni: il boom del Movimento 5 Stelle ha fatto da sfondo alla clamorosa sconfitta della sinistra e al sorpasso della Lega nei confronti di Forza Italia. Nelle retrovie le reazioni sono state varie: un grande flop di Liberi e Uguali è in contrasto con i grandi festeggiamenti di Potere al Popolo con l’1,6%. Amaro in bocca anche per Casapound che riesce a superare a stento il Popolo della Famiglia di Adinolfi.
Un brutto colpo per il partito di ispirazione neo-fascista che nelle più rosee previsioni puntava addirittura al 5%. E la conta dei voti mancati è già cominciata visto che la differenza è stata troppa: secondo le stime effettuate dal partito, infatti, già solo con il voto dei parenti dei candidati la percentuale avrebbe dovuto essere più alta (almeno lo 0,4% in più). Ed ecco quindi l’insinuarsi del verme del tradimento dietro la votazione appena conclusa: qualche parente, evidentemente affetto dalla sindrome di Ciano, ha tradito.
Casapound, forte della sua anima pacifista, già corre ai ripari, adottando contromisure in linea con quelle dei loro storici precedessori: “Una volta individuati i traditori, provvederemo a fargli capire che hanno sbagliato, offrendogli –del tutto gratuitamente- un colorito violaceo spezzandogli le reni a colpi di manganello e un servizio di pulizia dell’intestino grazie all’olio di ricino… un’altra volta ci penseranno meglio a chi dare il libero voto democratico”.
In attesa di queste purghe, dalla romana Roma è tutto.