Cavaliere bonarcadese investe pedone a S. Lussurgiu. Proteste: “Imparino ad andare a cavallo!”
SANTU LUSSURGIU. Si è infervora ancora di più in questi giorni la forte rivalità tra i due comuni limitrofi di Santu Lussurgiu e di Bonarcado, a seguito dell’incidente che ha visto l’anziano Peppe Turpu investito mentre attraversava la strada con disattenzione. Incidente che per fortuna gli è costato solo la duplice frattura scomposta del suo vecchio bacchiddu (nobiliare bastone da passeggio ndr), rendendolo inutilizzabile.
Secondo le ricostruzione dei testimoni oculari, l’anziano sarebbe uscito dal bar a istupponadura (a tutta velocità e senza guardare ndr), e particolarmente arrabbiato per aver perso il suo terreno in una partita a sette e mezzo con gli amici, quando a tutta velocità sarebbe sopraggiunto il cavaliere Antoni Mura di Bonarcado, noto caddigatore (e chi vuole capire, capisca) della zona. L’impatto era inevitabile: il cavallo avrebbe urtato su ‘acchiddu del pover’uomo facendogli perdere l’equilibrio. L’anziano, prima di cadere, sarebbe comunque riuscito a maledire il cavaliere con un criptico “sa bagassa chi t’at fattu”. Quindi, una volta rialzatosi, avrebbe fatto partire una piccola rissa a suon di schiaffi, calci e pugni, accompagnati da insulti verso tutti i cavalieri bonarcadesi, colpevoli –a suo dire- di non aver mai saputo cavalcare in tutta la loro storia di caddheris.
Il cavaliere, trattenutosi durante i primi insulti, avrebbe perso il controllo sentendosi dire “oltretutto non sai manco tenere il cavallo”, fiondandosi così sull’uomo e facendo partire una briga ‘e canes come non se ne vedeva dai tempi di Eleonora D’arborea. Gli autoctoni avrebbero allora alzato il glorioso grido di epoca giudicale “a fora sos istranzos” cacciando di malo modo il povero Antoni, che da parte sua continuava a giustificarsi di aver addestrato il cavallo ad odiare i lussurgesi.
Peppe Turpu si è detto convinto di averla spuntata e avrebbe inoltre ricevuto come dono di scuse (secondo la sua personale interpretazione) una porzione di insalata con un paio di pallettoni. Secondo l’uomo quindi i bonarcadesi hanno voluto così scusarsi per l’accaduto offrendogli il pranzo e invogliandolo nella sua attività venatoria di bracconaggio per la quale l’uomo è conosciuto in tutto il circondario. Il Turpu si è detto piuttosto contento del gesto di distensione, convinto che entro qualche tempo gli sarà recapitata anche la carne per accompagnare il contorno.