Dopo l’amuchina, su zichi: cinesi fanno razzia e rivendono a prezzi alti. Bonorva nel caos
BONORVA. Non c’è pace per il comune di Bonorva, patria del pane zichi: dopo alcune recenti esternazioni e denunce di un illustre concittadino su una nota trasmissione tv, i controlli delle forze dell’ordine fanno emergere nuovi inquietanti scenari.
L’uomo, tale e non meglio specificato Foriccu da Bonorva, aveva infatti segnalato ad una trasmissione di Canale Italia che, per colpa di non meglio specificati comunisti, la situazione nel comune del Logudoro stava precipitano: non meglio specificati cinesi stavano assaltando il supermercato Conad di Màcomer (accento sulla A, a sa continentale), comprando non meglio specificate vagonate di Amuchina ad un euro al pezzo e rivendendola presso non meglio specificati negozi a 12 o perfino 13 euro.
Un comportamento che ha fatto scattare i controlli da parte della Guardia di Finanza del posto che ha scoperto che la banda, legata a una non meglio specificata mafia cinese, teneva sotto scacco l’intero abitato di Bonorva: i malviventi stavano infatti assaltando i laboratori del famoso pane zichi, facendo incetta dello stesso a prezzi stracciati (grazie all’acquisto in blocco delle scorte). Quintali di pane che, dopo i recenti casi di coronavirus in Sardegna, sarebbero ora ricercatissimi da chi ha deciso di barricarsi in casa temendo il contagio, per via del lungo tempo di conservazione.
Il pane zichi veniva quindi venduto sempre in non meglio specificati negozi a prezzi decuplicati, mandando sul lastrico numerose famiglie che hanno impegnato terreni e aziende per avere i soldi necessari all’acquisto. Il piano della banda era quello di aspettare che i beni impegnati andassero all’asta giudiziaria (sfruttando la crisi economica generata dal virus), per acquistarli a prezzi stracciati grazie all’aiuto dei non meglio specificati comunisti infiltrati nella magistratura italiana.
Un diabolico piano che rischiava di sovvertire l’ordine cittadino, rendendo Bonorva la nuova China Town d’Italia; un diabolico piano sventato grazie alla coraggiosa denuncia di un semi-anonimo cittadino che sta diventando un non meglio specificato paladino del webbe.