Accordo su continuità aerea: ci si dovrà portare sedia da casa come alle gare di poesia
CAGLIARI. Dopo estenuanti trattative, dopo un lungo braccio di ferro tra le compagnie mediato dalla regione, sembrerebbe raggiunto l’accordo sulla tanto criticata e agognata nuova continuità territoriale aerea per la Sardegna.
Le minacce dei vettori, il continuo botta e risposta sulla stampa e alcuni tavoli di trattativa disertati dalle parti avevano fatto istringher su cu*u preoccupare non pochi viaggiatori, costretti a trasferimenti aerei da e per la Sardegna. Viaggiatori colpevoli -tra l’altro- del fatto di non aver ancora imparato a nuotare per provvedere in autonomia al viaggio, costringendo così gli uffici regionali a progettare bandi di continuità territoriale aerea lavorando controvoglia con il risultato di subire ramanzine dall’Unione Europea e vedere annullato il tutto.
Durante un lungo e serrato confronto, le compagnie che si divideranno le rotte hanno convenuto sul fatto che, allo stato attuale delle cose, una ripartizione delle tratte in regime di libera concorrenza fosse economicamente svantaggiosa per via delle troppe spese. Come fare quindi? Semplice: riducendo le spese… ma come? Licenziare i piloti non sembrava una soluzione percorribile e anche l’equipaggio parrebbe avere una sua funzione; bisognava quindi trovare il modo di ridurre il consumo del carburante alleggerendo gli apparecchi e l’unica cosa superflua al loro interno parevano essere proprio i sedili (che peraltro limitano fastidiosamente il numero massimo di passeggeri trasportabili).
Ecco quindi la soluzione che salva capra e cavoli e che permetterà alle compagnie di aumentare i profitti garantendo i servizi di collegamento Sardegna-Continente: via tutti i sedili! Chi non vuole viaggiare in piedi si dovrà attrezzare secondo l’antica tradizione isolana e -come avveniva per le gare poetiche estemporanee in piazza- portarsi la sedia da casa. In questo modo, inoltre, si potranno imbarcare molte più persone sugli apparecchi, con enormi vantaggi per i conti in banca dei manager delle compagnie.
Una soluzione al limite tra il folklore, la tradizione e l’arresto per mancato rispetto delle normative di sicurezza che fa contenti tutti (viaggiatori esclusi, naturalmente)