“Custa birra est calda!” – “Che a sorre tua”. Lui torna in trattore e gli laora il bancone
CHIARAMONTI. Un banale alterco sulla temperatura della birra servita al bar ha portato questa mattina a dei fatti piuttosto insoliti nel piccolo centro di Chiaramonti. Una mattinata come tante: caffè e birre viaggiavano di pari passo al bar di Antoni Masedu e i clienti cercavano di avviare i sistemi cognitivi grazie ai primi bicchieri d’avviamento della giornata.
Verso le 10 sarebbe arrivato (in cricca con una decina di amici) Pedru Lamentu, giovane del posto, che con fare teatrale avrebbe ordinato 5 bottiglie e 12 bicchieri di birra. Fin qua niente di insolito ma, al momento dell’arrivo al tavolo del barista con la birra, Lamentu avrebbe deciso di stuzzicare un po’ il barista che era impacciato nel trasporto del biondo nettare: “Tiu Antoni, custa birra est calda!”. In un momento di stizza il barista avrebbe prontamente risposto “Che a sorre tua” causando fragorose risate fra i presenti, un applauso generale e pacche sulle spalle al povero Lamentu che non poteva far altro che subire la battuta.
La storia sembrava essere finita lì visto che, dopo aver consumato la birra, la compagnia di ragazzi era andata via senza fare ulteriori cenni all’argomento; in realtà il Lamentu stava per mettere in atto la sua spietata vendetta: il ragazzo si sarebbe infatti ripresentato poco dopo al bar a bordo del suo trattorino da vigna con l’aratro attaccato. Dopo essere riuscito ad entrare nel locale con l’agile mezzo, il ragazzo si sarebbe messo a laorare il bancone senza pietà riducendolo in polvere e aggiungendo “Custu est ca as nadu chi sorre mia est calda (tutto codesto putiferio è dovuto alla precedente battuta sui presunti bollenti spiriti di mia sorella ndr)”. Gli increduli avventori (dispiaciuti più per il fatto che nel parapiglia si fossero rotte 10 bottiglie di birra, che per la demolizione vera e propria del bancone) avrebbero quindi fatto notare al ragazzo che il gesto era stato ingiustificato in quanto Lamentu sarebbe figlio unico.
Lievemente in imbarazzo e ammettendo la propria sbadataggine, Lamentu avrebbe quindi abbandonato il locale scusandosi per il disturbo e con l’augurio “a un’atera ‘olta mezus”!