Deus cheret, ma sos carabineris no lu permittini: prete resta ai domiciliari
NUORO. Poteva essere un giorno di imbreaghera, di festa e di tutto ciò che Il Sacerdote Anghelu Biaittu avrebbe ritenuto più opportuno fare, ma così non è stato.
Anghelu è un prete di Nuoro di 29 anni che, nonostante la sua giovane età, zustissia li pioat (gli piova giustizia in testa ndr), ne ha già combinate di tutti i colori, facendosi così conoscere in tutta la diocesi e anche in quella a fianco (e anche nella via a fianco ndr).
“Anghelu” -raccontano i vicini- è sempre stato un ragazzo ribelle, dalla vita difficile fin dalla tenera età. Sua madre, Giuannicca Anchispalta, aveva conosciuto il suo compagno in via de su coddonzu numero 69 (via dell’amore vero 96) ma a tutt’oggi non si ricorda chie lampu fit (non ne rammenterebbe bene la sua fisionomia ndr)”. Tutte queste problematiche a livello familiare avrebbero in qualche modo contribuito a portare il ragazzo in seminario.
Alla tenera età di 5 anni, Badore avrebbe preso la prima denuncia per aver estratto a punzos a barras tutti i dentini ad un compagnetto dell’asilo, portando il ricavato al famoso topolino e guadagnando circa 400 euro; a 7 anni avrebbe mandato a quel paese sa mama ‘e su sole, provocando indignazione da parte dei grandi, ma guadagnandosi il rispetto da parte dei più piccoli; mentre diverse denunce le avrebbe prese rubando le offerte in chiesa mentre faceva il chierichetto.
Attualmente il ragazzo sta scontando sei mesi agli arresti domiciliari per la vendita di alcune indulgenze sottobanco e nuovamente il furto delle offerte in chiesa (una cifra sui 55.76 euro). Tuttavia, questa notte, così come già era capitato a Maometto nel 610 d.C., al sacerdote sarebbe apparso in sogno l’Arcangelo Gabriele: stanco dei domiciliari Anghelu avrebbe chiesto all’Arcangelo: “Posso uscire in giro anche se sono ai domiciliari?”. Al che l’Arcangelo, inviato del Signore, avrebbe risposto con il motivetto di Piero Marras (presumibilmente nella rivisitazione degli Istentales): “Angheleddu, l’ischis: si deus cheret e sos carabineris lu permittini… Deus già cheret; si sos carabineris lu permittini esci pure giovane ragazzo”.
Inutile dire come il giovane prete si sia attrivito (azzardato ndr) a varcare la soglia di casa senza contattare preventivamente sos carabineris. Girato l’angolo di casa, però, si sarebbe trovato davanti alla pattuglia che si stava recando a controllare che il sacerdote stesse scontando la condanna a casa. Chiestogli perché fosse evaso, nella concitazione, il Biaittu non avrebbe trovato scusa migliore del vecchio classico “Stavo andando a comprare unu chilu de murru pistu” (ignorando il significato della frase). I carabinieri avrebbero quindi deciso di accontentare la richiesta del ragazzo sul posto per evitargli il tragitto fino all’officina del fabbro, portando poi i denti persi presso il famoso topolino per rimborsare la prima vittima del biaittu.
Il ragazzo ora dovrà scontare altri sei mesi aggiuntivi di domiciliari a causa delle sostanze stupefacenti che le forze dell’ordine hanno rinvenuto presso la sua abitazione e che si presume siano alla base dell’apparizione angelica della notte scorsa.