Deus cheret, ma sos carabineris no lu permittini: giovane rimane ai domiciliari
NUORO. Poteva essere un giorno di imbreaghera, di festa e di tutto ciò che Badore Serra avrebbe ritenuto più opportuno fare, ma così non è stato.
Badore è un ragazzo di Nuoro di 23 anni che, nonostante la sua giovane età, zustissia li pioat (gli piova giustizia in testa ndr), ne ha già combinate di tutti i colori, facendosi così conoscere in tutto il circondario de domo sua e anche nella carrera a fianco (e anche nella via a fianco ndr).
“Badore -raccontano i vicini- è sempre stato un ragazzo ribelle, dalla vita difficile fin dalla tenera età. Sua madre, Giuannicca Anchispalta, aveva conosciuto il suo compagno in via de su coddonzu numero 69 (via dell’amore vero 96) ma a tutt’oggi non si ricorda chie lampu fit (non ne rammenterebbe bene la sua fisionomia ndr)”. Tutte queste problematiche a livello familiare avrebbero in qualche modo contribuito a portare il ragazzo sulla cattiva strada.
Alla tenera età di 5 anni, Badore avrebbe preso la prima denuncia per aver estratto a punzos a barras tutti i dentini ad un compagnetto dell’asilo, portando il ricavato al famoso topolino e guadagnando circa 400 euro; a 7 anni avrebbe mandato a quel paese sa mama ‘e su sole, provocando indignazione da parte dei grandi, ma guadagnandosi il rispetto da parte dei più piccoli; insomma i crimini sarebbero sempre andati in crescendo!
Attualmente il ragazzo sta scontando 6 mesi agli arresti domiciliari per traffico di armi a matricola abrasa. Tuttavia, questa notte, così come già era capitato a Maometto nel 610 d.C., al giovane sarebbe apparso in sogno l’Arcangelo Gabriele: stanco dei domiciliari Badore avrebbe chiesto all’Arcangelo: “Posso uscire in giro anche se sono ai domiciliari?”. Al che l’Arcangelo, inviato del Signore, avrebbe risposto con il motivetto di Piero Marras (presumibilmente nella rivisitazione degli Istentales): “Badoreddu, l’ischis: si deus cheret e sos carabineris lu permittini… Deus già cheret; si sos carabineris lu permittini esci pure giovane ragazzo”.
Inutile dire come il giovane si sia attrivito (azzardato ndr) a varcare la soglia di casa senza contattare preventivamente sos carabineris. Girato l’angolo di casa, però, si sarebbe trovato davanti alla pattuglia che si stava recando a controllare che il ragazzo stesse scontando la condanna a casa. Chiestogli perché fosse evaso, nella concitazione, il Serra non avrebbe trovato scusa migliore del vecchio classico “Stavo andando a comprare unu chilu de murru pistu” (ignorando il significato della frase). I carabinieri avrebbero quindi deciso di accontentare la richiesta del ragazzo sul posto per evitargli il tragitto fino all’officina del fabbro, portando poi i denti persi presso il famoso topolino per rimborsare la prima ed atavica vittima del Serra.
Il ragazzo ora dovrà scontare altri sei mesi aggiuntivi di domiciliari a causa delle sostanze stupefacenti che le forze dell’ordine hanno rinvenuto presso la sua abitazione e che si presume siano alla base dell’apparizione angelica della notte scorsa.