Di Maio in Sardegna: cita una poesia in sardo ma sbaglia il congiuntivo
NUORO. La visita nell’Isola del candidato premier dei 5 Stelle Luigi Di Maio ha avuto ampio risalto sulla stampa e sul web isolano e la curiosità di cittadini ed elettori non è mancata. Non è infatti cosa da tutti i giorni che un candidato premier faccia un viaggio (che non sia una vacanza) in Sardegna, a meno che non ci si trovi in campagna elettorale; ma non è questo il cas… cioè, un attimo… aaaah ecco perché è venuto! Ok, risolto il dubbio.
Riprendiamo: il candidato grillino, durante l’incontro con gli elettori di Nuoro, ha parlato dei numerosi problemi dell’isola, esponendo i punti programmatici della sua squadra di governo. Numerosi quindi i temi toccati: dalla disoccupazione alla mancanza di lavoro, dalla corruzione alla concussione, dai tanto controversi vaccini all’obbligo vaccinale, dalla permanenza nell’euro alla politica monetaria. Insomma, una panoramica completa sulla situazione generale con qualche ripetizione ogni tanto.
Di Maio non ha voluto poi far mancare un piccolo tributo alla cultura sarda citando, per una chiusura ad effetto del discorso, alcuni versi della famosa poesia “Su patriotu sardu a sos feudatarios” di Frantziscu Innatziu Mannu (conosciuta anche come “Procurade ‘e moderare barones sa tirannia”). Il passo scelto era tratto dall’invettiva contro il malgoverno piemontese, associato dal leader M5S al malgoverno italiano. Sarebbe stato proprio durante la citazione che, vuoi per distrazione, vuoi per personale reinterpretazione, vuoi per una innata allergia alla grammatica, Di Maio sarebbe riuscito a sbagliare il congiuntivo contenuto nel passo: è così che “mai ch’esserent istados / chi ch’hana postu su fogu” (non ci fossero mai stati / poiché hanno appiccato il fuoco ndr) sarebbe diventato, nelle parole del campano, un magico “Mai che diant essere istados / chi ch’aerent postu su fogu” (Non ci sarebbero mai stati / poiché avessero appiccato il fuoco ndr).
Momenti di imbarazzo fra le 4 persone che conoscevano effettivamente il passo e, più in generale, la lingua sarda; beata ignoranza con conseguente indifferenza e applausi scroscianti da parte di tutti gli altri. La gaffe è dunque passata quasi inosservata, garantendo comunque il finale ad effetto nel quale il candidato sperava, lucrando sulle lacune linguistiche e culturali lasciate nella popolazione sarda dalle precedenti amministraz… scusate, è l’abitudine a scrivere articoli sui 5 Stelle… dalla scuola italiana.