Evaso Mesina, annullato il suo funerale ad Orgosolo
Orgosolo, 15 aprile 2025 – Il paese era pronto ad accogliere per l’ultima volta Graziano Mesina, bandito, latitante e leggenda, con un funerale sobrio ma carico di significati simbolici. Ma all’arrivo del carro funebre, qualcosa non torna, o qualquadra non cosa direbbe Bodale: la bara c’è, ma è leggera. Troppo leggera. Dentro, niente.
Subito la voce si sarebbe sparsa tra i presenti: “cazz nos at futtidu puru custa olta! (pene, ci ha fregati anche questa volta ndr).”
La cerimonia parrebbe dunque sospesa a data da destinarsi. Il parroco di Orgosolo si sarebbe fatto il segno della croce per poi darsi anche una grattatina lì sotto, visto che di resurrezioni nella storia se ne conterebbero ben poche ed oltretutto forse meno rocambolesche di questa! Don Tommaso, così si chiama casualmente il prete di Orgosolo, avrebbe poi aggiunto: “l’avevo detto, fino a cando no lu bido e lu tocco cun sas manos mias no bi creo! (fin quando non lo vedo e lo tocco con le mie mani non ci credo ndr)”
Secondo indiscrezioni, la salma sarebbe evasa durante la notte, senza dare alle guardia nessun tipo di preavviso. Alcuni testimoni onirici giurano di aver visto una figura incappucciata attraversare la montagna del purgatorio in direzione del paradiso terrestre, altri lo collocherebbero già nei boschi del Supramonte o del Limbara.
Il sindaco di Orgosolo si sarebbe dunque visto costretto ad annullare ufficialmente i funerali: “Non possiamo celebrare chi non si fa trovare. Grazianeddu era così anche in vita. Continueremo ad aspettarlo in paese in eterno”
Nel frattempo, nel cimitero di Orgosolo resta una fossa vuota, accanto a un cartello scritto a penna:“Torno appena smette di piovere. Bos avviso prima, gai podides bettare s’abba pro sos maccarrones. Firmato: Graziano Mesina.”