Gara di poesia improvvisata sfugge di mano e si trasforma in un rave party
PADRU. Va avanti ormai da 72 ore ininterrotte quella che doveva essere una semplice serata dedicata ai poeti improvvisatori in quel di Padru. Una serata cominciata sotto i migliori auspici con dei bravi poeti e un ottimo tenore di accompagnamento… ma che ha preso una piega inaspettata: è infatti dal 72 ore che la popolazione non riesce a chiudere occhio per via dell’infernale volume a cui viene sparata la base rap su cui si stanno confrontando i poeti.
La sfida era partita in maniera molto pacata, con un’esordiu quasi soporifero; arrivati a su primu tema, però, i poeti avrebbero cominciato a prenderci gusto, accelerando via via il ritmo della competizione fino a raggiungere livelli da rapper. Anche i tradizionali altoparlanti da camion della frutta sarebbero stati progressivamente sostituiti con un impianto di amplificazione ultrapotente con volumi estremi (QUASI al pari di quelli usati per il canto a chitarra). Gli spettatori si sarebbero schierati sotto il palco divisi tra tifoserie dell’uno o dell’altro poeta, arrivando a pogate estreme e lanci delle tradizionali sedie che i più tradizionalisti avevano provveduto a portarsi da casa.
Il rave, come detto, va avanti ormai da 72 ore ininterrotte e nessuno –né tra i poeti, né tra il pubblico- sembra avere la benché minima intenzione di fermarsi. I cittadini disperati si sono rivolti alle forze dell’ordine per mettere fine alla manifestazione, ma queste sono state intercettate e cumbidate a oltranza alla barracca del comitato. Il sindaco ha dichiarato lo stato d’assedio e chiesto l’intervento dell’esercito, di cui ci si aspetta l’arrivo da un momento all’altro.