Di Maio ammette: “ho sbagliato e ho sanzionato l’Italia invece della Russia”
ROMA. La guerra tra Russia e Ucraina continua a colpi di sanzioni, ma in Italia sembra che queste facciano un doppio carpiato per poi ritornare al mittente praticamente raddoppiate. Un mistero che uno dei nostri grandi politici avrebbe riassunto con queste parole “s’ira ‘e deu, imbagliadu apo” (l’ira di dio, ho sbagliato ndr).
Mentre il popolo non sa come tranquillizzarsi, ed il governo ne approfitta per zaccare lo stato di emergenza fino a maju mai (a maggio mai ndr), alcuni cittadini starebbero tutt’ora cercando di capire a chi il governo abbia veramente indirizzato le sanzioni! Stamattina infatti, in Sardegna, diversi lavoratori onesti si sarebbero recati nei vari distributori dell’isola per mettere 100 euro di benzina nei loro veicoli, riuscendo però a mala pena a riempire una cicchera ‘e latte (una tazzina di latte ndr). Ancor meno rincuorante il fatto che il benzinaio abbia fatto loro una profezia stile Cacciaguida nella Divina Commedia, avvisando “eh, at galu de aumentare” (eh, ancora deve aumentare ndr). Qui il forte sospetto che le sanzioni siano state messe all’Italia e non alla Russia che, seppur chena Mc Donald’s (senza Mc Donald’s ndr), sembra sopravvivere agli insensati e violenti attacchi nazisti del mondo occidentale, chi mezus de issos no est! (che meglio di loro non è!).
Dopo i diversi frastimi indirizzati al governo, il ministro degli Esteri Luigi Su Santu chi l’at fattu Di Maio avrebbe ricontrollato tutti i documenti relativi alle sanzioni, rendendosi conto di aver commesso qualche piccolo errore che lo avrebbe portato a sanzionare l’Italia al posto della Russia. Mossa che gli storici sarebbero già propensi a chiamare “mossa della caramella suicida”.
I documenti, prima dell’invio, sarebbero stati visionati anche dall’Accademia della Crusca, che avrebbe corretto, cosa chi mai, una francadas di congiuntivi al nostro ministro che, insieme a Salvini, formerebbero la coppia Ernesto ed Evaristo.