Barista inocula 6 dosi di Ichnusa invece di una: ricoverati due clienti abituali
SANT’ANTONIO DI GALLURA. Un errore umano che poteva costare caro a due uomini di Sant’Antonio di Gallura i quali, dopo aver chiesto un’ultima dose di ichnusa prima de si che remonire (prima di farsi da parte ndr), si sarebbero imbattuti in un barista poco accorto che avrebbe inoculato loro ben 4 ulteriori dosi da 0.66 cadauna.
Sfortunati protagonisti di questa vicenda due pastori del piccolo centro gallurese che, dopo una giornata trascorsa in campagna, si sarebbero avventati al bar per bere due birre d’asporto direttamente nel tavolino adiacente l’ingresso; il tutto ovviamente grazie ad un barista compiacente, incazzadu che dimoniu cun su governu. Una mossa, questa del falso asporto, diventata ormai un must in tutte le bidde sarde: alcuni baristi sarebbero addirittura stati multati per aver servito i clienti dentro i gabinetti dei loro locali.
Dopo aversi bevuto il mondo durante il lavoro, i due avrebbero esagerato ulteriormente anche al bar, mentre le rispettive mogli avrebbero iniziato a far squillare loro i cellulari, sospettando che i mariti avessero fatto quella che a Oschiri viene comunemente chiamata sa bessida de su cane ruju (l’uscita del cane rosso, che è uscito e non è mai rientrato ndr). Sentendo la pressione delle consorti, i due avrebbero pertanto deciso di ordinare solamente la staffa, non sapendo però che a servirli era appena arrivato Antoni Capudibeddula, famoso per le sue distrazioni sul posto di lavoro.
Rimanendo a tema di pandemia, ca tantu no si faeddat de ateru, i pastori avrebbero simpaticamente chiesto al barista che venisse loro inoculata l’ultima dose di Ichnusa da 0.66, ma proprio quest’ultima richiesta sarebbe stata fatale. Il barista, non avendo sentito bene ed essendo un po’ timido, avrebbe avuto vergogna di chiedere il numero di dosi richieste dai due e, per non fare brutte figure visto che ben conosceva i suoi polli, avrebbe optato per 6 dosi di Ichnusa; il tutto ovviamente per la felicità delle mogli. I pastori, timidi anch’essi, non avrebbero detto nulla allo svampito barista e, in silenzio, si sarebbero inoculati anche le 5 dosi eccedenti.
I due sarebbero ancora sotto controllo dei medici che, per precauzione, li terranno in ospedale per una settimana. No, no, non per essersi inoculati 5 dosi in più, ma per verificare che i colpi di fuste presi dalle mogli al rientro non abbiano danneggiato gli organi interni. Ovviamente ad eccezione del fegato, partito già dall’età di 17 anni.