Iperproduzione di panadas e seadas, crolla il prezzo nel mondo
Dal nostro inviato speciale Roberto Mette
OSCHIRI. L’allarme lo ha lanciato l’Unione Europea dopo l’emissione del bollettino merceologico bisettimanale: dall’inizio delle restrizioni per il coronavirus adottate dal governo italiano, c’è stato un incremento esponenziale della produzione di panadas e seadas, che nella borsa alimentare mondiale ha fatto letteralmente crollare il prezzo.
Epicentro della produzione è stato Oschiri, da dove in flusso incontrollato di questi prodotti ha invaso il mondo intero, spesso utilizzando canali non ufficiali di distribuzione: non infrequenti le vendite clandestine nel cosiddetto “deep web”, mediante pagamenti non tracciabili in bitcoin.
Su segnalazione delle istituzioni europee si è subito messa in moto la Regione Sardegna con l’attivazione dell’unità di crisi presieduta dal dott. Petacunfetada dell’università di Sassari, che opera in continuo contatto con professor Eatbeaf, che segue ogni fase da Bruxelles. La notizia della crisi alimentare è arrivata negli Stati Uniti dove il presidente Trump ha posto in moto la task force per valutare eventualmente una serie di dazi in entrata sulle panadas. Intanto in Russia il presidente Putin, approfittando del crollo del prezzo, alimenterà con le panadas i leoni usati per le strade di Mosca per far rispettare la quarantena ai cittadini.
Partita subito la diffida alla cittadinanza di Oschiri, di modo da bloccare la produzione eccessiva. Nel frattempo un gruppo di volontari della Protezione Civile sta distribuendo tra i cittadini oschiresi libri di ricette per torte e dolci vari, donati dal governo cinese e arrivati ieri notte in gran segreto all’aeroporto di Fenosu.
Ogni sforzo parrebbe però vano perché il comune di Oschiri ha rifiutato nettamente ogni blocco della produzione, ponendosi in una posizione assai discutibile, stigmatizzata da tutti i sindaci del territorio. Monti minaccia il blocco di forniture di Vermentino, Tula chiuderà i suoi spazi aerei e ponte Frassu, Berchidda sosterrà che il lago Coghinas sia di Tula.
La diplomazia cerca di mediare: la regione Sardegna ha mandato nel paese del montacuto una delegazione capitanata dal dott. Ingullone, arrivata nottetempo a Oschiri, che pare sia però ancora alla fase di assaggio del prodotto (fase fondamentale per poter decidere poi la specifica strategia diplomatica da adottare).
Informato dei fatti, il presidente Conte ha così commentato: “Situazione grave e scabrosa, autocertificatemi che non è vero!”. La dichiarazione ha subito ottenuto il plauso della Regione Sardegna che, pare che per bocca di un suo importante esponente, abbia espresso un laconico ma significativo: “Ci può stare”.
Ahahah bellissima dall’inizio alla fine!