“It’s a Boi”: Gavino Boi, corrudu di Laerru affitta campo comunale per festeggiare test DNA
LAERRU. Rigore a porta vuota, prontamente faddidu (sbagliato ndr) dall’uomo, che l’ultima presenza nel Laerru la fece quando militava nei pulcini; uragani di coriandoli azzurri e rosa a misciappare (a mischio ndr), giochi pirotecnici e bagasse danzanti recuperate a Olbia all’ultimo minuto. “It’s a Boi”, è la scritta fatta a resorza sulla macchina dell’amante della fidanzata storica di Gavino Boi, giovane laerrese di 35 anni.
Era una relazione che stava per finire nel peggiore dei modi quella di Gavino, visti i ripetuti tradimenti della fidanzata cun mesa ‘idda. L’uomo tuttavia non si sarebbe dato per vinto, visto che senza di lei, secondo alcuni amici, non sarebbe stato capace nemmeno de si iscaldire una cicchera de latte (di scaldarsi una tazza di latte ndr). Bisognava trovare una soluzione per far tacere le malelingue che, nei nove mesi di gravidanza della compagna, avevano schernito il pover’uomo in tutti i modi possibili.
Tutto sembrava perduto, ma un caro amico del pastore, leggendo su internet de custu gender reveal organizzato dall’influencer Chiara Nasti, avrebbe trovato la soluzione: proporre alla compagna un test del DNA per capire se il figlio fosse suo, oppure di Paulu, di Antoni, di Zizzu, di Bastianino, di Barore, di Istevene, di Larentu, o forse anche di Pedru.
Accettata la proposta (per evitare di dare soldi alla donna in debbadas) l’uomo avrebbe affittato il campo comunale di Laerru, organizzando una sorta di Gender Reveal un po’ insolito, sperando così di commuovere la donna ed evitare continuasse con la sua vita passata fraschendesi canes e colvos. Se si esclude il rigore sbagliato, tutto sarebbe andato per il meglio, perché il test del DNA avrebbe fatto esultare i parenti di entrambe le famiglie.
“It’s a Boi”, avrebbe gridato il medico del paese, tirando un sospiro di sollievo, avendo capito di non essere lui il padre del futuro pargolo. Sicurezza che, in un momento di foga, avrebbe portato Bainzu a rigare la macchina dell’amante numero uno della donna, apponendo su di essa la scritta “It’s a Boi, conchegazzu”.
Solo il fratello dell’uomo non avrebbe preso parte ai festeggiamenti, perché secondo tota ‘idda, sarebbe lui il Boi risultato dal DNA.