Mamoiada nel caos. Dipendenti comunali non svolgono i loro compiti: “L’ha detto il sindaco”
MAMOIADA. Un comune nel caos: è così che si è svegliata stamane la ridente cittadina di Mamoiada per una curiosa serie di fatti che ha portato al blocco totale dei servizi comunali. Un’immobilità del genere non si era vista in paese dalla nevicata del ’56, ma al tempo i motivi erano di ordine meteorologico, non prettamente burocratici.
Andiamo con ordine: dopo qualche ritardo legato alle lungaggini delle Poste Italiane, sarebbe arrivata in questi giorni, sulla scrivania del sindaco, una lettera datata 1796 a firma di tale Franziscu Innaziu Mannu che chiedeva gentilmente –e in rima- al primo cittadino sig. Barone di moderare la tirannia (o più presumibilmente lo chiedeva a suoi omonimi antenati). Un accorato appello che ha convinto il sindaco ad agire immediatamente, anche perché la lettera era condita da poco velate minacce di rivoluzione.
Ecco quindi (notizia di ieri) le prime manovre per liberare le masse popolari oppresse: un’ordinanza che solleva gli studenti di Mamoiada dal dover svolgere i propri compiti estivi… ma siamo in Italia e –si sa- fatta la legge, trovato l’inganno! È stata proprio questa frase dell’esonero dai propri compiti, contenuta nell’ordinanza, che ha fatto gola a Giommaria Angioy, stimato rivoluzionario locale e storico sindacalista rappresentante dei dipendenti comunali: l’ordinanza in questione era infatti rivolta ai giovani ma si inserisce in un più ampio contesto paesano, non escludendo –di fatto- alcun abitante della città. Ed è stato questo cavillo che ha dato all’Angioy il fondamento giuridico e legale per far partire una sorta di sciopero dei dipendenti comunali che erano tenuti –per espressa volontà del sindaco- a non svolgere i propri compiti!
Un comune bloccato quindi; tutto fermo: dalla raccolta dei rifiuti agli uffici anagrafici e di protocollo. E la situazione è paradossalmente destinata a rimanere così per qualche tempo in quanto lo stop degli uffici non permette al sindaco di emettere una nuova ordinanza sblocca-paese… in attesa di ulter [l’articolo del nostro inviato purtroppo si conclude qua, in quanto è stato convinto dal sig. Angioy a non svolgere il suo compito giornalistico e mandare in redazione il resoconto incompleto]