Dopo l’orso di Buddusò anche Alà presenta la sua maschera tradizionale: il Panda
ALÀ DEI SARDI. Non ha ancora finito di far discutere l’Orso di Buddusò (maschera tradizionale riportata alla luce recentemente), che nel paese rivale di Alà dei Sardi si parla già della riscoperta di un’altra antica maschera tradizionale, propria del centro abitato, più antica di quella buddusoina: il Panda.
Diffusasi in poco tempo la notizia della riscoperta dell’orso della casa blu… scusate, della nuova maschera buddusoina, gli alesi, dopo qualche risata denigratoria nei confronti dei cugini, avrebbero subito capito che non potevano rimanere indietro.
Visto e considerato che le casse comunali non disponevano di cifre troppo esose per lo studio folkloristico, sarebbe stato chiamato in paese un antropologo di 3a categoria, Giuanniccu Nuraghe. Il Nuraghe, laureatosi a paneddas (laureatosi grazie alle numerose donazione in formaggio ai docenti ndr), si sarebbe trovato subito in difficoltà, non riuscendo in un primo momento ad accontentare le richieste degli alaesi; l’uomo avrebbe così deciso di farsi cumbidare al bar, per rimandare il discorso il più a lungo possibile e guadagnare tempo pensando a come fare per riscoprire un qualcosa di cui non si hanno più tracce.
L’uomo avrebbe quindi iniziato a scrutare l’ambiente circostante per riuscire a trovare ispirazione nel minor tempo possibile e, per sua fortuna, i discorsi del bar sarebbero stati propizi: “Eh, in bidda amus bumbu meda” avrebbe sentito l’antropologo, comprendendo (per assonanza e per imbreaghera) “in bidda amus bambù meda” e facendogli figurare in mente l’immagine di un puccioso panda mangia-bambù come maschera tradizionale; il dubbio si sarebbe dissolto poco dopo, quando una cricca che derideva i buddusoini avrebbe esclamato “Ma ite ca*zu orso buddusoino (Per Diana, quale incredibile corbelleria codesto orso di Buddusò ndr), qua di orsi ne abbiamo più di loro il sabato sera! Già bi cheren issos”.
Grazie al binomio vincente orso-bambù l’antropologo, che alle medie aveva 7+ in disegno artistico, avrebbe in 5 minuti delineato le caratteristiche dell’antica maschera tradizionale, realizzando un dipinto ispirato a quello realizzato a Buddusò (i più maliziosi parlano di un maldestro uso di Photoshop): il Panda. Nonostante tutto, per gli studiosi sardi sarebbe comunque una maschera più plausibile di quella dell’Orso. Secondo altri studiosi ad Osidda sarebbe terminata la ricerca dell’antica maschera del cane a tre teste.
La nuova maschera mette comunque d’accordo grandi e piccini, con un animale meno pericoloso di quello di Buddusò e molto più puccioso che fa contente donne e turisti.