Matrimonio presidente Solinas: s’affidu si terrà in gran segreto a Sardara
SARDARA. Finalmente è arrivata la notizia che tanti sardi stavano aspettando: il presidente Christian Solinas si sposa! Una notizia che fa gioire non solo gli appassionati di loroddi gossip, ma soprattutto le persone che soffrono di bassa autostima: si bi l’at fatta isse, b’at isperanscia pro totu (se ce l’ha fatta lui c’è speranza per tutti ndr).
Ai futuri sposi si sarebbero subito palesate diverse difficoltà, perché organizzare un matrimonio in piena pandemia non è semplice; i cappellacci le cappellate sono sempre dietro l’angolo, soprattutto quando parliamo di leghisti sardi! Una contraddizione che ancor affligge tanti sardi, seppur di problemi ancor più gravi ce ne siano in ogni cozolu (angolo ndr). Tuttavia la novella coppia avrebbe fatto fruttare l’enorme esperienza maturata in questi ultimi anni per riuscire a cojuarsi (sposarsi ndr) lo stesso a sa faccia de sa pandemia (alla faccia della pandemia ndr) e delle regole ancora vigenti per contenere i contagi.
La scelta della locazione sarebbe dunque stata ovvia e scontata. Visto il cospicuo numero di invitati da ammuntonare (ammucchiare) in un unico locale, la scelta sarebbe potuta essere solo una: Sardara, ovviamente in gran segreto! Il presidente avrebbe dunque chiesto conferma a Mario Black, il quale avrebbe risposto che “ci può stare”.
Nella partecipazione, ovviamente inviata tramite Telegram in gran segreto, sarebbero state date alcune dritte agli invitati:
- Donare una somma che superi almeno i 500 euro, per esser in grado poi di poter pagare eventuali multe per assembramenti vari (cifra che potrà essere anche devoluta al locale per pagare i buffi del famoso pranzo)
- Parcheggiare, almeno stavolta, lontano dal ristorante
- Munirsi di scarpe da ginnastica, possibilmente più adatte possibile alla corsa, qualora arrivasse qualche controllo sospetto; per chi non fosse in grado di correre è consigliato caldamente di avere a portata di mano un’autocertificazione che ascriva la propria presenza a ragioni lavorative.
Il protocollo per il menù è chiaro: pane e formaggio per tutti!