NASA invia missione sulla Luna ma atterrano a Lunamatrona
HOUSTON. Dopo essersi sorbita per anni le teorie complottiste contro l’allunaggio, la NASA avrebbe voluto chiudere il discorso una volta per tutte sbaragliando i complottisti e atterrando nuovamente sulla Luna. Visto il martellamento di testicoli dovuto al sopportare espressioni come “Eh ma sulla luna non c’è vento, allora la bandiera come fa a sventolare?”, oppure “eh si vede che è un falso girato da Kubrick; Kubrick tra l’altro ha accettato perché altrimenti gli americani gli avrebbero ucciso il fratello che non ha mai avuto” , o addirittura “eh un astronauta ha fatto l’elicottero ed è rimasto fermo senza muoversi di un centimetro”, era ora di mettere a tacere tutto quanto con una prova concreta.
L’allunaggio era previsto per le ore 16 di sabato, ma un errore di calcolo sulla rotta avrebbe fatto sì che la spedizione arrivasse a destinazione per le 2 di notte (ora italiana). Alcune difficoltà tecniche della strumentazione di bordo erano state brillantemente risolte dall’astronauta sardo Giuanninu Istontonadu che, per ovviare ai difetti del navigatore di bordo, aveva impostato la destinazione su Google Maps.
L’Istontonadu però non si sarebbe accorto che la destinazione impostata non fosse il satellite del nostro pianeta, ma Lunamatrona, paesino a 50 chilometri da Cagliari: gli astronauti, “alllunati” nella notte in un campo arato di fresco e ignari ancora del madornale errore, dopo aver piantato la bandiera di rito, avrebbero scorto nel buio una luce e vi si sarebbero diretti incuriositi. Immensa la loro sorpresa nel vedere che sulla Luna esistevano forme di vita molto simili all’uomo: in un piccolo casolare si trovavano infatti, in condizioni pietose, un gruppo di spuntinatori professionisti del paese che erano impegnati in una maratona di binu e casu marzu (che, a quell’ora, diventa una vera e propria arma a doppio caglio! sentire i troddi pudidi di Antoni per credere).
Gli astronauti si sarebbero meravigliati di queste ignote forme di vita intelligenti, ubriache e discretamente brave nei calcoli matematici fino a 10 nei quali si esercitavano con uno strano gioco basato sull’uso delle mani: urla, accompagnate dai veementi gesti della mano “tres, tres, battoro murra bella, sei”. L’uso delle mani, inoltre, saltuariamente si trasformava in passate di schiaffi tra compagni o sfidanti.
L’Istontonadu si sarebbe immediatamente accorto dell’errore, riconoscendo perfino qualche lontano conoscente de paese di Lunamatrona, ma avrebbe finto meraviglia con i compagni, commossi dalla storica scoperta. La vista di numerose armi e munizioni sparse per il casolare, anziché spaventare, avrebbe tranquillizzato gli ospiti d’oltreoceano che si sarebbero così sentiti a casa (con la sola differenza che le armi sarde presentano la matricola abrasa) ma i continui inviti a bere li avrebbero indotti a diffidare e a ripartire immediatamente per casa.
Solo l’Istontonadu, simulando l’intenzione di fungere da ambasciatore della razza umana con questi strani alieni, si sarebbe trattenuto presso la combriccola.
Nonostante le prove fornite dagli astronauti, numerosi complottisti a livello mondiale sostengono che le scene registrate dall’equipaggio sarebbero un falso girato dal noto regista Gianfranco Cabiddu presso il villaggio western di San Salvatore di Sinis. La NASA organizzerà una nuova missione per portare gli scettici ad ammirare con i propri occhi questa nuova scoperta?