Nuoro. Ambientaliste imbrattano di ketchup la statua della Deledda e la migliorano
NUORO. Dopo l’atto dimostrativo con il quale due ragazze hanno gettato della salsa di pomodoro contro un quadro di Van Gogh (non dimenticandosi per altro di mettere in bella vista la marca del pomodoro), in molti si sono chiesti se iniziative di questo tipo aiutino davvero gli attivisti a sostenere le loro cause. La risposta è ovviamente una sola: matagazzu.
Il problema è che iniziative di questo tipo, complice il web che ne amplifica la risonanza, vengono emulate in continuazione da una fiumana di imbecilli. Stavolta alcuni attivisti, avrebbero deciso di agire nel comune di Nuoro, ma il loro gesto avrebbe avuto esiti inaspettati.
A far le spese de su macchine de sa zente sarebbe stata questa volta la bistrattata statua di Grazia Deledda, che diversi anni fa era stata anche censurata per non urtare la sensibilità dell’allora presidente Renzi in visita nel capoluogo barbaricino. Le due attiviste a cui è venuta sa bicchizzada (lo sghiribizzo ndr) di imbrattare la nota statua nei giorni scorsi sono Antonietta Pumatta e Giuannicca Bagna; entrambe, campate dai genitori, girerebbero il mondo a tipu Greta Thunberg cun su inari de su babbu e dei sa mama (con i soldi del padre e della madre ndr).
Arrivate ai piedi della statua, dopo s’assustru (lo spavento ndr) iniziale, le due attiviste avrebbero iniziato a iscudere pumatta e bagna sopra di essa, senza però accorgersi chi abbellu abbellu (piano piano ndr) stavano rendendo il simulacro della scrittrice quasi quasi più accettabile agli occhi dei nuoresi; cosa non da poco, visto che a questi ultimi no li andat mai bene nudda (non gli va mai bene niente ndr).
Ecco dunque che dal bar più vicino, resisi conto di quanto accaduto, sarebbero partiti scrosci di applausi e manifestazioni di consenso generale. A scatenare ancor di più l’ilarità generale sarebbe stato un uomo che guardando la statua imbrattata de bagna avrebbe esclamato: “menomale chi custa est chena pellicola!”.