Si acuisce la rivalità tra Nuoro e Oliena: Draghi proroga lo stato di emergenza al 2025
ROMA. Potrebbe esserci un’ulteriore proroga dello stato di emergenza secondo “gli esperti”, ed il motivo è molto semplice: la ripresa delle ostilità e degli sfottò tra olianesi e nuoresi. Seppur negli ultimi anni si era registrata una diminuzione delle risse e delle male parole che aveva fatto ben sperare, nelle ultime settimane la situazione è tornata più preoccupante. Roberto Muffa, Ministro de sos Muffosos, rassicura: “state tranquilli, era ovvio che, de una manera o de s’atera, avremmo prorogato, lo stato di emergenza”.
La situazione sarebbe degenerata qualche giorno fa, quando l’olianese Franziscu Aggiuo si sarebbe rifiutato di mettere gli incozzi al figlio di un suo caro amico di infanzia affinché riuscisse ad entrare nei Vigili del Fuoco. Le ragioni del rifiuto sono ovviamente ascrivibili alla cittadinanza diversamente olianese del ragazzo, nonché al fatto che dallo stato starebbero iniziando a insospettirsi per via delle troppe persone ivi zaccate (fate assumere ndr) negli ultimi anni.
Il rifiuto si sarebbe aggiunto ai tanti dualismi che da secoli fanno scontrare queste due super potenze, preoccupando seriamente il premier Draghi. Dopo la notizia che avrebbe, almeno in ambito letterario, portato al collasso una situazione già di per sé difficile (relativa alla nascita di Grazia Deledda ad Oliena), questa nuova frattura avrebbe portato il premier a prorogare lo stato di emergenza fino al 2025.
Il tutto ovviamente sarebbe stato fatto a scopo preventivo, perché anche il presidente sa bene “chi est mezus bidere un’omine caghende chi no a bidere un’omine cagadu” (meglio vedere un uomo defecando che vederlo defecato nei pantaloni ndr). Una massima letteraria questa di antica memoria, pronunciata anni e anni orsono da un tormentato e sfortunato Sigismondo Arquer, personaggio che, di contro, dimostrò quanto nefasto possa essere, delle volte, il prevenire invece che curare.
Insomma, su troppu istropiat.