Olbia. Cartelli ZTL ingannevoli, arrivano nuove scritte: “Non si può non entrare”
OLBIA. Continuano a far discutere i cartelli luminosi posti all’entrata della ZTL di Olbia che da qualche mese continuano a mietere vittime e far fioccare multe sulla popolazione della città. Una delle più grandi critiche che viene mossa al Comune è proprio la scarsa chiarezza della cartellonistica che informa se si può o non si può accedere alla zona a traffico limitato.
La dicitura “Varco attivo” che dovrebbe vietare l’ingresso nel varco e la mancata attivazione dei dissuasori mobili trae infatti in inganno non pochi automobilisti che hanno annunciato ricorso: la giunta si è quindi messa in moto per studiare una nuova dicitura che la metta al riparo da ricorsi e garbugli legali. Dopo aver consultato il CSM, la RAS, il TAR, il TIR, la FIAT e la OM (ora IVECO), i legali del Comune si sono messi nelle mani de s’avvocadu Pinna che ha formulato una nuova dicitura a prova di ricorso, vagamente chiara per i cittadini e che dovrebbe garantire alle casse comunali una buona dose di entrate e di frastimi.
Le nuove scritte saranno dunque “Si può non entrare” quando le telecamere saranno in funzione e “Non si può non entrare” quando saranno spente. Secondo le dichiarazioni de s’avvocadu Pinna queste nuove diciture rispettano la legge e la libertà dei cittadini: “Se da una parte non vige il divieto assoluto di non entrare nella ZTL a telecamere attive (chi vuole beccarsi la multa è infatti liberissimo di farlo), dall’altra si invitano gli automobilisti a non rinunciare ad un giretto in centro quando queste sono spente; e li invitiamo infatti con un accogliente “non si può non entrare” proprio per rimarcare che non si può perdere l’occasione”.
Le nuove scritte fanno già discutere e rischiano di generare ancora più confusione, ma il Comune è in una botte di ferro. I soldi derivanti dalle multe saranno versati in un apposito fondo per la realizzazione del nuovo tunnel che sostituirà la sopraelevata di ingresso alla città: il ponte e i piloni che collegano la zona di Piazza Crispi con Mogadiscio saranno rivenduti poi alla Regione Sicilia e conservati in attesa della costruzione del ponte sullo stretto di Messina.