Afferma che le sue olive rendono il 45%. Molitura finisce in rissa
BERCHIDDA. L’antica arte di ritoccare al rialzo la resa della molitura delle olive va saputa praticare, non è roba da dilettanti. Lo ha capito a sue spese Barore Esageradu, pensionato con l’hobby dell’olivicoltura, qualche giorno orsono. Esageradu è noto in paese poiché vanterebbe il suo olivario come il più moderno e redditizio della zona, curato nei minimi dettagli e coltivato con le più moderne tecniche agricole.
L’uomo, dopo aver raccolto le olive dagli alberi del proprio terreno, si era recato al locale frantoio per la molitura dotato di una scorta di bottiglioni e damigiane in vetro incommensurabile, sebbene stesse conferendo 10 cassette scarse di olive. Una volta giunto il proprio turno, l’uomo avrebbe assistito personalmente (controllando che il processo fosse fatto a regola d’arte) alla molitura ricavandone una miseria (circa 20 litri, quindi una resa prossima al 10%, peggior record di sempre).
Mentre tutti se la ridevano sotto i baffi, Antoni Rierie si sarebbe arrischiato a chiedere platealmente (e molto ironicamente) quale fosse stata la resa. In preda alla stizza e non volendo ammettere la sconfitta, Esageradu si sarebbe leggermente sbilanciato nel gonfiare le cifre: “Su 45%! itte ca**u ses riende? pezzu ‘e ainu!” (“Il 45%! Quale lato della faccenda genera in te cotanta ilarità oh pezzo d’asino?” ndr). La situazione si sarebbe quindi scaldata in pochissimo tempo quando, in seguito ad una fragorosa risata generale, Esageradu avrebbe scagliato un bottiglione da 5 litri in faccia al Rierie e ai simpatici burloni che affollavano l’oleificio.
Il tutto sarebbe poi degenerato in una rissa generale fra i presenti (perché in effetti anche qualcun altro aveva fatto il furbo con i numeri) a colpi di cassette di olive, serraccos, scuotitrici e manigas de ozzastru. Solo la minaccia degli addetti dell’oleificio di sospendere la molitura (e privare anche gli altri del piacere di gonfiare le cifre) avrebbe posto fine al parapiglia.