Il suo oliveto è il più secco della zona: il vicino glielo innaffia a dispetto per fargli perdere il primato
SAN PAOLO DI MONTI. L’invidia tra confinanti, si sa, ha radici antiche in Sardegna e porta spesso in superficie storie vecchie e antichi odi familiari che il tempo sembrava aver sepolto. Questo è proprio quello che è successo nei terreni vicino alla chiesa di San Paolo di Monti dove Barore Fadiga conduce l’oliveto familiare da diversi anni.
L’annata secca e una non corretta cura delle piante aveva fatto in modo che il suo oliveto fosse il più secco della zona, con il rischio addirittura che il Fadiga potesse prendere dei contributi come rimborso per la siccità e saltare la raccolta di quest’anno. Così, mosso dall’invidia per i probabili rimborsi e per il primato di oliveto più secco e peggio curato della zona, Austinu Rustazza (confinante di terreno) ha deciso di intervenire per fare un dispetto al vicino: approfittando della prolungata assenza del Fadiga dal terreno (per una caviglia slogata all’uscita del bar), ha agito indisturbato. Con 10 giorni e 10 notti di infiltrazioni segrete nel terreno del vicino, gli avrebbe innaffiato a sfregio tutte le piante e avrebbe dato anche una potatina a quelle più inselvatichite. Quando il Fadiga si è accorto del fatto era ormai troppo tardi e le piante erano più in forma che mai e cariche di olive pronte per la raccolta (che ha impegnato l’uomo con ben 5 giorni di lavoro massacrante).
Il gesto non poteva ovviamente passare impunito: qualche giorno dopo, infatti, le gomme del Mitsubishi L200 del Rustazza sono state trovate bucate a resolza coltello.
In paese si teme che questo possa essere il ritorno di fiamma della sanguinosa faida tra le due famiglie che sembrava essersi sopita dal 1998 quando i Fadiga avevano potuto trascorrere un tranquillo Novembre al bar a parlare del più e del meno col barista grazie all’incendio che i Rustazza avevano appiccato al loro oliveto.