Oschirese Berchidda 1-2: gli ospiti vincono anche il 3° tempo del derby ai rigori
OSCHIRI. Una Oschiri di altri tempi quella che nel pomeriggio di domenica 7 Gennaio ha accolto i rivali del Berchidda Calcio per il derby più seguito della zona. E lo si è visto sin da subito con le esplosioni di alcune bombe che hanno fatto commuovere i nostalgici della Oschiri di svariati anni fa: alcuni avrebbero addirittura pianto in ricordo dei vecchi tempi ma, per fortuna, il fumo presente in tribuna durante il calcio d’inizio avrebbe fatto da alibi per i più vergognosi.
Un paese in festa quello di domenica dunque, o meglio: in festa fino al 5° minuto del secondo tempo, ovvero quando bomber Ferreli zittisce tutti con un gol da manuale del calcio (aiat nadu compare Altafini) che porta gli ospiti in vantaggio di due reti, rischiando di chiudere la partita. Dove non è riuscita tutta l’oschirese in 89 minuti riesce il neo entrato Fresu che al volo batte l’ottimo Brianda e fa stringere l’ano, ops, pardon, su culu a tutti i tifosi durante i millemila minuti di recupero che l’arbitro avrebbe deciso di concedere dopo aver sentito -tra il bruciato della carta igienica e dei fumogeni – un leggero nuscu ‘e panadas appena cottas; nonostante la gentile concessione, però, il risultato dei tempi regolamentari rimane inchiodato sull’1 a 2.
Dopo una doccia per i giocatori e battute al vetriolo sugli spalti, ecco la vittoria dello sport: tutti al bar per un terzo tempo di puro agonismo. Il derby Oschiri-Berchidda prevede infatti (da regolamento FIFA) un terzo tempo da disputare presso i locali, dopo il quale vengono assegnati i 2 punti bonus alla squadra vincitrice: due punti pesanti visto che potevano riportare in vantaggio i padroni di casa, regalandogli la vittoria del derby. Giù quindi fiumi di birra in nome dello sport e dell’onore per il proprio paese. Dopo le regolamentari quindici staffe, la situazione era di sostanziale parità e l’arbitro, il sig. Mustazzolu (noto Pirizzolu a Berchidda) avrebbe fischiato la fine del match indicando il dischetto posto davanti all’etilometro per aggiudicare la sfida ai rigori.
Ed eccoli là, 5 eroici calciatori in fila barcollanti davanti al severo macchinario con un solo obbiettivo: soffiare (evitando di svenire o nde cazzare tottu) e fare segnare almeno 3,7 g/L di alcol nel sangue per ottenere il punto. La sfida era al cardiopalma e gli allenatori avrebbero deciso di soffiare per primi per dare l’esempio: entrambi in rete con uno stupendo punteggio di 7,1 prima di accasciarsi in coma etilico. Gli altri rigoristi, sebbene con quantitativi più bassi sarebbero riusciti ad andare a segno fino al rigore decisivo: l’ultimo tiro dell’Oschirese era infatti affidato ad Antoni Muffa, giovane 21enne del posto che sembrava prossimo al ricovero. Momento di tensione: il Muffa si avvicina al dischetto con immane slancio, pronto a soffiare via tutto l’alcol accumulato ma –attenzione!- scivola e sbatte i denti contro l’infernale macchinario che gli assegna un clamoroso 0,00 g/L facendo esplodere la tifoseria del Berchidda in ulteriori 24 giri di birra e assegnando dunque la vittoria del derby agli ospiti per il clamoroso risultato di 4 a 1