Oschiri: blitz delle dei carabinieri per sgominare presunto rave, ma era una gara di pesca
OSCHIRI. Erano giorni che nella subregione del Montacuto le forze dell’ordine stavano cercando di capire inue lampu (dove caspita ndr) si stesse svolgendo il famigerato rave. Tuttavia però, le diverse segnalazioni dell’oschirese Antoni Buglia, non avrebbero portato ad alcun risultato, facendo spendere agli agenti 500 euros de nafata in debbadas (500 euro di gasolio invano ndr).
Sos droghinos (i drogati ndr) però non avevano fatto i conti con la solita ed ilvilida (svilita ndr) anziana aritzese Maria Crastulu: la donna infatti si trovava a Berchidda con i nipoti, che avrebbero dovuto decidere se liberarsi della nonna lasciandola nella casa di riposo Maria Bambina, oppure battazarsela a turno in domo issoro (sopportarla a turno nelle proprie abitazioni ndr).
Arrivata a Berchidda ci avrebbe messo veramente poco ad ambientarsi, informandosi in pochissimo tempo su tutti i loroddi/crastuli utili: sa fiza de bodale chi est bagassa ca nachi est andada cun cuddu, poi cun cuss’ateru (la figlia di coso sarebbe una prostituta perché è andata con più uomini ndr); bodale2, chi at lassadu sa familia ca est fru fru (bodale2 che ha lasciato la famiglia perché omosessuale ndr); bodale3 chi sighit a istare cun sa muzere, ma est corrudu (bodale3 che continua a star con la moglie nonostante sia cornuto); ed infine, bodale4 chi est unu drogadu, ca sa bighina lu at bidu ponzendesi s’ispinello in su brazzu (bodale 4, beccato dalla vicina mentre era intento a mettersi lo spinello nel braccio ndr).
Venuta pertanto a sapere che nella zona si svolgeva un rave, l’anziana ariztese si sarebbe voluta rendere protagonista, dando informazioni a sa giustiscia (alla giustizia ndr). L’equivoco sarebbe nato in negozio, dove bodale4 (quello dello spinello nel braccio), intento a comprare granone per andare al lago, avrebbe promesso agli amici di farsi chei su cachi, cosa che non sarebbe sfuggita all’attenzione della donna, che avrebbe tirato subito le sue conclusioni: su rave est in su lagu! Avvisando tempestivamente le forze dell’ordine!
Lo schieramento di forze si sarebbe diretto prontamente al lago di Oschiri (o di Tula?), ma l’equivoco sarebbe stato subito evidente, perché al lago si svolgeva una gara di pesca alla carpa.
Increduli a tutto quest’abolottu (movimento esagerato ndr) gli organizzatori, Mario Tinca e Fabio Calpa, sarebbero stati perquisiti dagli agenti antisommossa in quanto possessori di diverse lattine sospette: le forze dell’ordine erano convinte che i barattoli contenessero pasticche, stupefacenti e spinelli per le braccia, tuttavia erano solo piene di granone (mais per i continentali) che serviva alla pastura delle carpe.
Maria Crastulu è stata dunque denunciata per aver depistato le ricerche del rave insieme all’oschirese Antoni Buglia.