“È finita la pacchia”. Panico fra operai forestali sardi: 1798 ricoveri per malore
CAGLIARI. Un’emergenza come non se ne vedevano da tempo: pronto soccorso presi d’assalto, ospedali quasi al collasso, un andirivieni di ambulanze. A prima vista sembrerebbero scene da post attentato e in un certo senso possiamo dire che sia così.
Non sono state certo prive di eco le parole del neo-ministro Salvini, teoricamente rivolte agli immigrati irregolari: “È finita la pacchia” ha infatti tuonato il leader della Lega. Ovviamente una frase così d’impatto non poteva non finire sulle prime pagine di numerosi giornali e, se sommiamo quindi la necessità dei giornalisti di creare un titolo compatto e ad effetto con il vizio delle persone di leggere solamente il titolo delle notizie, ecco che la frittata è fatta.
Numerosi sono stati infatti gli operai forestali sardi che, entrando in edicola a comprare il giornale prima di una defaticante faticosa giornata di lavoro in cantiere, sono stati colti da malore leggendo quelle parole a caratteri cubitali e pensando –chissà perché- che fossero rivolte in qualche misura alla propria categoria. Ma i malori non si sono limitati solamente a chi è entrato in edicola: alcuni operai, infatti, avendo acquistato il giornale per abitudine e senza neanche leggere la prima pagina, sono riusciti ad arrivare illesi in cantiere inconsci della bomba epidemiologica che trasportavano sul cruscotto, causando malori e svenimenti tra i colleghi che passando davanti alle vetture leggevano di sfuggita il titolo.
I ricoveri quindi si sono suddivisi in due principali ondate: la prima è stata quella degli operai che hanno comprato il giornale prima di andare a lavoro e la seconda quella degli operai che hanno aspettato direttamente in cantiere di fregare il quotidiano ai colleghi che lo comprano ogni mattina. Il numero totale dei ricoveri si stima che si aggiri attorno alle 1798 unità secondo le fonti ufficiali, mentre i sindacati, dimenticando che non si parlava di manifestazioni sindacali, avrebbero sparato cifre intorno alle 10mila unità (sebbene gli operai forestali sardi siano circa seimila).
I malori non sono stati fortunatamente fatali e le prognosi si aggirano tra pochi giorni per i casi più lievi, fino a qualche settimana per quelli un po’ più seri. Nel frattempo gli operai rimasti stanno cercando di capire come sopperire alle assenze dei colleghi: calcolando infatti che nel lavoro all’italiana un operaio lavora e 4 guardano, rimangono solamente 842 operai che possano effettivamente mandare avanti i cantieri forestali, contro i precedenti 1200; con un calo della forza lavoro che sfiora dunque il 30%.
La grana ora passa all’Agenzia Forestas che sarà costretta ad altre assunzioni per sopperire alle assenze (anticipando le assunzioni tattiche già preventivate in vista delle regionali 2019)