Pokemon Go: è già strage. Ragazzo cade nell’Etna per catturare Charmander

CATANIA. Inaugurazione amara per il nuovissimo videogioco Pokemon Go, che nel giorno del lancio sul mercato della versione beta ha già registrato un notevole successo… oltre che la prima vittima. La tragedia si sarebbe consumata poche ore orsono in Sicilia.

Pare infatti che un ragazzo di venticinque anni di Catania sarebbe inspiegabilmente caduto nell’Etna lasciandoci le penne. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il ragazzo aveva appena scaricato sul suo telefonino Android la versione beta del nuovo gioco che permette, tramite la tecnologia GPS, di trovare i pokemon in giro per il mondo; epperò il gioco risulterebbe poco sicuro (per chi lo utilizza) in quanto molti giovani avrebbero iniziato a passeggiare per le proprie città e campagne senza guardare dove mettessero i piedi. A peggiorare le cose sarebbe l’estremo realismo dell’app che lega i pokemon al loro ambiente “naturale”: Pokemon come Muk e Koofing si troverebbero ad esempio soltanto in prossimità di Napoli (ndr).

L’incidente è stato ricostruito grazie ad alcuni messaggi della vittima con i suoi amici, nei quali il ragazzo dice chiaramente di aver avvistato Charmander verso oriente (direzione Etna quindi); dopo un’oretta si sarebbero totalmente perse le sue tracce e i familiari, preoccupati, avrebbero allertato le autorità.

Diversi testimoni, che si trovavano sul vulcano per occultare alcuni cadaveri, avrebbero raccontato agli inquirenti di aver notato il giovane camminare a testa china gridando il nome di Charmander, fino a cadere all’interno del vulcano… facendo quella che in linguaggio tecnico si chiama la fine del coglione o, per essere più colti, la fine di Plinio il Vecchio.

Immediata la denuncia dei familiari alla Nintendo che però non ha avuto l’effetto sperato perché una clausola del videogioco (di quelle che si accettano sempre senza leggerle) prevede che non vengano risarciti gli imbecilli.