Prostituzione legalizzata e tariffe su base ISEE: la ricetta del PSd’Az per la Sardegna
CAGLIARI. Rilanciare la Sardegna e la sua economia quanto prima: questo è l’obiettivo che la nutrita schiera di parlamentari (ben uno) del Partito Sardo d’Azione intendono perseguire. L’avvicinarsi dell’insediamento del nuovo parlamento fa emergere non solo proposte di alleanza per formare il nuovo governo, ma anche le prime proposte che le due camere si troveranno a dover vagliare.
E per la Sardegna e il suo rilancio già si sprecano le idee: tra un “vediamo cosa farà il governo”, un “boh adesso mi informo e vedo cosa posso proporre”, ecco il PSd’Az già all’attacco con una proposta seria e concreta: legalizzazione della prostituzione entro i confini del territorio isolano, defiscalizzazione dell’attività (una sorta di zona franca del sesso quindi) e tariffe agevolate per i residenti.
È proprio questo il lato della proposta che più balza agli occhi e che si propone come una soluzione innovativa: se i non residenti (quindi turisti ed emigrati di vecchia data) saranno costretti a pagare tariffa piena, i sardi saranno agevolati se, al momento del pagamento della prestazione, mostreranno regolare documentazione e certificazione ISEE. Le professioniste, a questo punto, rilasceranno regolare ricevuta con un prezzo proporzionale alle capacità contributive dei singoli clienti. Il problema della variabilità dei prezzi impone ovviamente degli sconti percentuali in base alla fascia di riferimento, rispetto alla tariffa piena delle singole professioniste.
Non è tutto: l’attività di prostituzione sarà detassata e la Sardegna otterrà la tanto agognata zona franca (anche se solo in uno specifico settore). Questa manovra attirerà quindi numerose professioniste dall’estero e risolverà il problema dello spopolamento e dello svuotamento delle case nei vari paesi. Si prevede inoltre un’impennata (ogni doppio senso è puramente voluto) dei turisti e ciò garantirà un ritorno in termini di lavoro per la popolazione e in termini di tasse sui servizi per la regione e lo Stato.
I più maligni hanno comunque fatto notare come il PSd’Az tenga molto alla defiscalizzazione dell’attività in quanto una eventuale norma retroattiva potrebbe andare a creare una mega cartella esattoriale a carico del partito per il bagassumine politico dimostrato nella recente tornata elettorale.
La Sardegna non è comunque nuova ad idee di legalizzazione e regolamentazione della prostituzione, come successe ad Olbia qualche tempo or sono. Attendiamo quindi l’insediamento del parlamento per eventuali aggiornamenti