Putin: “L’Operazione Speciale in Ucraina finirà prima della festa di San Simplicio
MUSCA. La guerra L’Operazione speciale del presidente Putin prosegue senza sosta, mentre le democrazie occidentali continuano a chiedersi come porre fine al conflitto se il presidente russo concluderà l’Operazione in Ucraina prima della festa nazionale del 9 di maggio, seppur i servizi investigativi sardi 007 (sas barras a sonette) indicherebbero come data ultima la Sagra del cinghiale di Arbus, alla quale il presidente russo non vorrebbe proprio mancare, per commemorare alcune vecchie melenzane ivi caricatesi.
In realtà, secondo altre fonti incerte (incerte quanto tutte le notizie belliche riportate su tutte le testate giornalistiche fino ad oggi), la data di riferimento per la conclusione del conflitto sarebbe il 13 maggio, vigilia della festa di San Simplicio ad Olbia. Putin vorrebbe infatti concludere le operazioni per recarsi dal suo amico Settimo Nizzi, andare con lui alle giostre e, tempo permettendo, fare anche un’uscita a disoneste nel tardo pomeriggio e approfittarne per collaudare in tutti i sensi il lungomare (muzeres permettendo).
Non sappiamo se le altre testate giornalistiche permetteranno che la notizia trapeli all’esterno, perché la libertà di stampa del nostro paese non permetterebbe di pubblicare articoli privi di frasi come “viva la guerra per la patria” o “armiamo gli ucraini fino ai denti”. Gira voce che i politici italiani abbiano pronta già la “massima” per giustificare i continui rifornimenti di armi: “ai nostri nonni gli hanno chiesto di andare in guerra disarmati e aggiummai in cattolas, a voi stanno chiedendo de pagare su pane a preju de oro (pagare il pane a prezzo di oro ndr) per dare le armi al popolo ucraino”
Speriamo tuttavia che Putin decida di concludere questo conflitto come tempo fa fece con il presidente Obama.