Figlio di Totò Riina candidato al premio Nobel per la letteratura
STOCCOLMA. Aria di novità per l’assegnazione del prossimo premio Nobel per la letteratura. Visti i vari premi letterari dati ormai a cani e porci, anche all’Accademia di Svezia sembrerebbero propensi ad adeguarsi. Il Nobel per la pace al presidente americano Obama stava ormai svanendo come notizia, per cui la commissione svedese ha deciso di ritornare sulla cresta dell’onda con un colpaccio.
Candidato numero uno (secondo fonti molto vicine alla commissione assegnataria) è Salvo Riina, figlio del boss mafioso Totò, seguito al secondo posto dal mitico capitano Schettino, anch’esso ormai autore consacrato grazie al suo libro di memorie con cui ha spudoratamente lucrato sulla tragedia di cui è stato protagonista.
Orgoglioso, comunque, Salvo Riina che avrebbe dichiarato di aver optato per la stesura di un libro dopo aver notato l’alto livello culturale degli italiani che son più propensi a credere agli articoli bufala su Facebook che avvallano le loro convinzioni, piuttosto che cercare di informarsi in maniera corretta e da fonti diversificate e verificate. Quindi il giovane siciliano si sarebbe detto: “Perché no, proviamoci…”. Ma mancava ancora qualcosa alla campagna di marketing… che fare? ah, giusto! Perché non coinvolgere il Vespone nazionale e mettere su un’intervista a domande concordate e fare un montaggio con i dovuti tagli alla stessa a posteriori? Et voilà! Scandalo e pubblicità diretta, indiretta e virale al libro.
Ah, se solo Grazia Deledda si fosse presentata più spesso a Porta a Porta… probabilmente oggi il suo palmares potrebbe vantare 5 o 6 Nobel in più!