Riforma delle Province: in Sardegna saranno 23
CAGLIARI. “Di che paese sei?” abbiamo chiesto ad alcuni abitanti provenienti da alcune bidde sperdute; “e di che provincia? Città Metropolitana di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Sud Sardegna?”. La risposta è stata univoca “e ite cazzu nd’isco, sunt sempre a su cambia cambia (poffarbacco, mi trovo in difficoltà per via dei recenti cambiamenti ndr)” (ovviamente nelle rispettive varianti).
Ciò non sorprende, visto e considerato che dal magico referendum del 6 Maggio 2012 la maggior parte dei sardi avrebbe iniziato a non capire più nulla sulle province. È toccato allora al Presidente della Regione, durante un question time in Consiglio Regionale, l’ingrato compito di spiegare quali fossero le province sarde ancora in piedi e quali le rispettive aree di competenza. Dopo la domanda posta dal consigliere Dolima, il Presidente avrebbe cominciato a rovistare nella borsa porta documenti per fornire una risposta esatta, arrossendo come quando uno scolaro, lasciato volutamente il quaderno a casa, cerca di convincere la professoressa di matematica di aver fatto i compiti, ma di non riuscire proprio a trovarli.
Dopo una frettolosa ricerca sul web nel disperato tentativo di trovare una risposta chiara (e dopo aver trovato risultati che riportano tutto il contrario di tutto), il Presidente avrebbe sbottato: “Asco’, rifacciamole adesso!”. Grazie ad un decreto straordinario last-minute la Sardegna si ritrova dunque con 23 province (4 storiche e 19 di nuova costituzione).
Per quanto riguarda il nord Sardegna si aggiungeranno a Sassari: la provincia di Berchidda che, vista la risaputa pompa degli abitanti, farà provincia ma non includerà nessun paese all’interno e mirerà in un futuro prossimo a scalzare Cagliari come capoluogo; Bulzi-Sedini in cui, vista la rivalità tra i due paesi, non si è arrivati ad accordo su chi dei due sarebbe dovuto diventar provincia; stesso discorso per le logudoresi Pattada e Buddusò: non trovando ad un accordo per quale dei due paesi fosse più importante si è optato per le due province distinte di Buddusò-Tandalò e Pattada-Bantine. Per concludere si aggiungeranno anche le province di Esporlatu e Cheremule, quest’ultimo detterà legge sui confinanti comuni di Borutta, Cossoine, Giave e Torralba.
Per Nuoro invece si aggiungeranno dopo un’accesa diatriba: la provincia di Tiscali, con sede contesa tra Oliena e Dorgali; la provincia di Fonni; la megalopoli di Ussassai; Lollove, che sarà attiva solamente durante Autunno in Barbagia; Olzai, la cui festa di Santa Barbara scalzerà quella del Redentore di Nuoro su Videolina.
Per Oristano si aggiungeranno le province di Bauladu-Milis; la provincia di Zuri, il cui borgo (compresa la chiesa di San Pietro) verranno fatti traslocare per la seconda volta in un luogo più adatto a svolgere gli oneri provinciali (il primo trasloco è datato 1923). Per finire saranno province Pompu (per via del rinomato casino) e Baradili.
Per Cagliari si aggiungeranno Armungia (in quanto bidda di Emilio Lussu), Goni e Mandas, snodo ferroviario strategico.
Al termine della proclamazione delle neo elette province, un turista continentale che passava per caso, incuriosito dalla mancanza di Chirialza come provincia (considerato lo sfarzoso ingresso nella nuova Strada Statale 597 a 4 corsie), avrebbe chiesto al presidente: “Come mai manca Chirialza tra le province?”; preso in contropiede dall’arguta domanda, il Presidente avrebbe provveduto seduta stante all’aggiunta della 23esima provincia: Chirialza.