Si fa una tulese spacciandosi per oschirese: sassarese provoca guerra civile
OSCHIRI. È opera di un sassarese di 23 anni uno degli incidenti diplomatici più gravi della storia del
Logudoro, un caso che nemmeno lui avrebbe potuto immaginare ma per fortuna risoltosi per il
meglio.
Una settimana fa, il giovane Gonario Caddu si era recato ad una festa alla quale era invitato. Il suo
piano era fermarsi solo a bere una cosa e a fare due chiacchiere; subito, però, il ragazzo avrebbe
scorto fra le invitate una bellissima ragazza, che lo guardava languidamente dall’altra parte della
sala. Spinto dalla forza della natura, il giovane si sarebbe avvicinato e i due avrebbero iniziato
prima a parlare, poi a scambiarsi gesti di complicità e abbracci. La ragazza avrebbe rivelato a
Gonario di chiamarsi Anna e di essere originaria di Tula; paese, questo, che il giovane non
conosceva manco a balla.
Ora, c’è da dire che Gonario era noto ai suoi amici come “El Conquistador” per il suo innato
talento con le ragazze: pare, infatti, che il giovane riuscisse a vedere cunnu almeno una volta a
settimana.
Da cosa nasce cosa, e visto che l’atmosfera fra i due si stava scaldando, il sassarese avrebbe preso la
giovane per mano e i due si sarebbero appartati dietro a una cantunadda un angolo, dove avrebbero
iniziato a si carezzare, a si toccare, a si massaggiare… Insomma, avrebbero tirato questa limonata
che – a detta di alcuni testimoni che avevano visto la scena da lontano – la ragazza avrebbe potuto
rimanere incinta.
Dopo aver amoreggiato piacevolmente per un po’, la giovane avrebbe preferito tornare a casa, in
quanto il giorno dopo aveva lezione – anche se nessuno dei testimoni afferma di ricordare di cosa
fosse la lezione in questione, eh male faghet sa birra cando est troppa (ndr).
Il giovane avrebbe optato anch’egli per tornare a casa poco dopo; prima di andarsene, però, sarebbe
stato avvicinato da un altro ragazzo, tale Zuannicu Intruddone, che gli si sarebbe rivolto con le
seguenti parole: “Oooooh fradeeee, abbaida chi est prumissa!”. Tuttavia, vuoi perché l’Intruddone
aveva bevuto la modica cifra di tre bottiglie di birra, vuoi perché Anna non gli aveva accennato
questo piccolo particolare, Gonario non avrebbe dato credito alle parole del diversamente sobrio. Si
dà il caso, però, che questi fosse un compaesano della ragazza, e che avesse, almeno teoricamente,
ragione. Avendo visto che il sassarese non gli dava retta (e cherzo bidere, imbreagu cumente fit,
ndr), infine, l’Intruddone aveva chiesto a Gonario di dove egli fosse, e questo sarebbe stato
veramente il momento cruciale.
Gonario, infatti, non voleva dare informazioni personali a uno sconosciuto (anche se esisteva una concreta possibilità che il tulese, il giorno dopo, nemmeno se le ricordasse); quindi avrebbe risposto con il nome del primo paese che gli veniva in mente: “De Ossshchiri!”, calcando bene la “sh” per essere più credibile. Dopodiché, sarebbe tornato a casa.
Dopo due giorni – il tempo fisiologico per smaltire la mina potente che si era tirato –, l’Intruddone
si sarebbe precipitato a raccontare tutto al fidanzato di Anna, Antoni Minciaminore detto “Lente
d’Ingrandimento” (lascio al vostro intuito immaginare il perché di questo soprannome).
Lui ed Anna, in realtà, erano in crisi da un po’: da tempo, infatti, la ragazza si lamentava che il
ragazzo non la faceva sentire abbastanza donna, senza contare il senso del romanticismo
praticamente inesistente: il massimo atto di corteggiamento, per il giovane, era infatti rappresentato
dal mostrarle orgogliosamente la leppa.
Colpito nell’orgoglio, Antoni non avrebbe nemmeno voluto vedere la ragazza per chiederle
spiegazioni, ma avrebbe invece radunato tutti i suoi amici, fedales e compaesani più balentes,
chiedendo loro di seguirlo. Il gruppo si sarebbe quindi rifornito di armi sofisticate (come tiralastico,
predas, marraggi e leppe varie) e si sarebbe presentato alle porte di Oschiri, dichiarando guerra al
paesino del Logudoro al grido di “cherimus a Caddu!”. Alla risposta degli oschiresi “Ti coddet!”, i
tulesi si sarebbero lanciati in battaglia come un sol uomo.
A metà giornata, gli schieramenti dei due paesi erano trincerati dietro balle di fieno prese dalle
stalle; da dietro le trincee volavano gli oggetti più disparati (c’è chi afferma di aver visto lanciare
anche il presidente Conte). La situazione sarebbe andata avanti fino al pomeriggio, quando i sindaci
dei due paesi, resisi conto di cosa stava succedendo, si sono incontrati in una riunione lampo per
decidere cosa fare. Entrambi si sono quindi presentati nello spazio in mezzo alle trincee con un
megafono e hanno chiesto ai concittadini di smettere di combattere, in quanto da un controllo
appena effettuato era risultato che, in tutta Oschiri, non c’era nessun Gonario Caddu.
All’inizio, la notizia sarebbe stata accolta dai tulesi con una leggera diffidenza; alla conferma del
loro sindaco, però, questi si sarebbero definitivamente convinti e avrebbero messo fine alla contesa,
scusandosi con i vicini ed imboccando subito la via per tornare a casa. Il sindaco di Tula sarebbe
finanche riuscito a convincere Antoni ad abbandonare i suoi propositi di vendetta, e il giovane
avrebbe deciso di lasciar andare anche Anna.
Per l’aggressione subita, Tula avrebbe dovuto corrispondere un risarcimento ad Oschiri; tuttavia, il
primo cittadino tulese avrebbe ricordato al suo omologo oschirese il famoso caso del lancio nel lago
e questi avrebbe concordato che, in fondo, adesso erano pari. E poi, alla fine, per fortuna non si era
fatto male nessuno. Tutto è bene quel che finisce bene, quindi!
Ma… Mentre avveniva tutto questo, dov’erano Gonario ed Anna? Presto detto: i due si trovavano
tranquillamente insieme a Sassari, dove la ragazza ha deciso di trasferirsi. Non posso dirvi
esattamente cosa stessero facendo, ma posso assicurarvi una cosa: adesso Anna si sente mooolto più
donna.
Dal nostro inviato, Riccardo Manconi