Si negativizza dal Covid e organizza spuntino con gli amici per festeggiare: 27 contagiati
SANTU CHI T’AT FATTU. È durata meno di un colpo di tosse (è proprio il caso di dirlo) la guarigione del giuovine Pepp’Anton’Anghelu Debile, ventottenne di 34 anni e pluriripetente delle scuole medie della piccola frazione de Santu chi t’at fattu, in provincia di Chirizialza, nella sculazzadura della Gallura meridionale.
Il ragazzo era stato contagiato dal Covid in un dopocaccia organizzato qualche settimana fa e da circa 16 giorni, 4 ore, 27 minuti e 4 secondi era in isolamento, in attesa di guarigione. Nel primo pomeriggio dell’altro giorno, verso le 7 e mezza, la lieta notizia: doppio tampone negativo e guarigione ufficiale. Il fanciullo non avrebbe perso tempo, avvisando tutti gli amici e i 15 abitanti rimanenti della frazione (abboghinende a voci dalla finestra): un evento che andava festeggiato… e bagnato!
Che fare dunque? Ovvio: uno spuntinaccio a base di carne di maiale e vino nero come se non ci fosse un avant’ieri nella cantina di famiglia, composta da una stanza interrata di tre metri per quattro, contenente le damigiane del vino e la pertica con 12 quintali di salsiccia in stagionatura; più, ovviamente, un piccolo camino per queste occasioni, adatto per arrostire la panedda nel pane ladu (adatto per arrostire la spianata con la panedda ndr).
Il tempo di far girare la voce della guarigione (e dello spuntino), nella cantina dell’abitazione si sarebbero assembrate qualcosa come 37,4 persone; proprio un pelo al di sotto dei 37,5 per cui è proibito lo spostamento… o forse quella era la febbre… vabbè como no istamus igue cercando lanivittu (lanedda ndr) nell’ombelico; stavamo dicendo: tutto sembrava procedere per il meglio, con i commensali a ischizzu nella cantinetta se non fosse che dopo qualche giorno, numerosi presenti, tra cui anche il Debile, avrebbero iniziato a presentare i sintomi del virus.
I tamponi effettuati hanno confermato la positività di 27 persone che ancora non si spiegano come sia potuto avvenire il contagio: i sospetti ricadono su Antoni Tusciu (noto negala) che la sera si sarebbe presentato alla festa febbricitante e con una discreta tosse che sarebbe stata oggetto di ironia per tutta la serata: “Ess Anto’, bellu Covid t’as beccadu!”.
L’intera frazione è stata messa in isolamento, compresi anche alcuni abigeatari che si erano fermati a bere un bicchiere di vino nonostante fossero in servizio e si attendono novità sul progredire della malattia. Unico dato positivo: tutti e 15 gli abitanti della frazione son positivi, dunque, a detta del sindico, la situazione può solo migliorare.