Lascerà la Gallura sorella Toia, la suora infermiera: scatenava troppe risse
OLBIA. A malincuore dovrà abbandonare la Gallura: “Ordini dall’alto” ha detto ai nostri microfoni sorella Toia, la suora infermiera che da qualche anno operava come volontaria presso strutture di accoglienza per anziani o ospedali del circondario.
Non si conosce molto sulle motivazioni ufficiali, che sono tenute al sicuro nei palazzi ecclesiastici: di certo c’è solo l’aumento delle risse e dei tafferugli nelle strutture presso cui la suora ha operato. Eppure a vederla, dietro i suoi occhiali spessi e i suoi quasi sessant’anni tenuti sotto il velo, non si direbbe: una donna dai modi affabili, mingherlina e con viso angelico. E anche a indagare sul suo curriculum non viene fuori nulla che lasci sospettare un’indole violenta negli anni trascorsi a lavoro presso strutture del continente e del resto della Sardegna.
“Non so cosa succeda, ma qua in Gallura è diverso… sarà che i pazienti sono più permalosi” ci spiega. La stranezza, poi, è che i pazienti non se la prendano con lei, ma con i suoi colleghi che la nominano magari per fare un’iniezione al paziente: “Mi è successo tante volte di arrivare nelle stanze dei pazienti e trovare tutto in disordine o litigi ancora in corso”.
L’unico fattore comune sarebbero state frasi che la riguardavano: “Un attimo che chiamo sorella Toia per farti l’iniezione” oppure “Se il pranzo non è caldo, chiedo a sorella Toia che ci pensa lei” o ancora “Per andare in bagno basta chiamare sorella Toia” e via di seguito. Forse pazienti troppo affettuosi che non volevano che altri infermieri potessero anche solo nominare sorella Toia? Forse un’inesplicabile assonanza con un qualche tipo di insulto in gallurese? Chissà, ciò che è noto sono solo i tafferugli che il nome della suora causava…
Resta solo un addio a malincuore alla Gallura. Dalla redazione di Radio Limbara, un affettuoso saluto a sorella Toia e tanti auguri per il futuro!