Serviva sorighe salidu ai clienti per spennarli al bar dopo il pasto: indagato ristoratore
BONO. Nei guai un noto ristoratore del Goceano, Paulu Trobeddu, a causa di alcune segnalazioni anonime (che poi in bidda anonime non sono) che lamentavano le condizioni poco igieniche del locale, sempre pieno di topi in ogni cozolu. Sempre in loco, era inoltre segnalata una sete fuori dal comune da parte dei clienti, che, in confronto, su famine de su 43 fit una putt*nada (non era poi niente di che ndr).
A risolvere il misterioso caso sarebbe stato chiamato un noto detective della zona, Piero Adduttoradu che, dopo accurate indagini, avrebbe svelato il mistero. L’investigatore, arrivato sul posto, si sarebbe fatto cumbidare luego una tazza di vino rosso e, accorgendosi che quest’ultimo fosse quasi aceto, avrebbe cominciato a sospettare illegali magagne. Se infatti l’equazione “vino buono = bere a tottu coddu” (trangugiare senza nemmeno accorgersi di cosa si stia buttando in corpo, sia ciò prelibato Nepente o nafta agricola ndr) non sbaglia mai, bisognava chiedersi come mai, in quel ristorante, si bevesse così tanto pur senza un buon vino.
L’Adduttoradu, però, abituato a investigazioni molto più complicate, ci avrebbe messo pochi minuti ad accorgersi della trampa intreppettata (furbata escogitata ndr) dal Trobeddu: sarebbe infatti bastato un attimo di distrazione del barista, per riuscire a scorgere una coda di sorighe all’interno del frigorifero. Ecco nuovamente l’infallibile logica del detective: “Se 2+2 fa 5, in custu logu sun dende sorighe salidu pro ponner sidis a sa zente! (in questo posto rifilano ai clienti topi salati per metter sete ai clienti ndr)”
Il detective sarebbe quindi andato dal Trobeddu per chiedere spiegazioni: l’uomo, colto in fallo, avrebbe subito ammesso le sue colpe, spiegando il perché di quella folle cucinatura di sorighes. Sarebbe emerso che, anni addietro, un controllo sanitario avrebbe rischiato di far chiudere il locale proprio per la presenza di roditori al suo interno. L’uomo, visto che già gli affari non andavano troppo bene, ed in più a locale chiuso, sarebbe stato arruinadu rovinato, avrebbe escogitato il binomio vincente: cucinare i topi ripulendo così il locale e servirli salati ai clienti per aumentare la loro sete; visto e considerato che soldi per la disinfestazione non ce n’erano. Inutile dire che dopo la geniale trovata fu subito record di incassi (visto che il costo della materia prima per gli stuzzichini era stato azzerato) e de zente ricoverada.
Dopo aver confessato, il Trobeddu si sarebbe quindi scusato, promettendo all’investigatore di non servire più topi salati (tanto in Sardegna la gente beve lo stesso), trattenendo a forza il pianto poiché non aveva manco i soldi per piangere.