SPORT SARDO. La Prima Categoria punterà sui giovani: osservatori nelle case di riposo
TEMPIO. Una ventata d’aria fresca nella Prima Categoria del campionato di calcio sardo. La Lega ha imposto alle società un abbassamento dell’età minima dei calciatori a 78 anni (invece dei precedenti 94) per consentire lo svecchiamento delle rose e il debutto ai giovani calciatori isolani.
Immediate le critiche dei giocatori di vecchia data che vedono traballare il loro posto da titolare nelle partite della nuova stagione. Le società si sono già organizzate mandando osservatori ed organizzando provini nelle maggiori case di riposo isolane per scovare giovani talenti in erba con esperienza in campionati di serie B degli anni ’50 e già dotati di pacemaker (ciò consentirà un risparmio nelle casse delle società pari a svariati milioni di euro).
Inserita inoltre una clausola che consentirà incredibili sgravi fiscali per chi pagherà gli stipendi in buoni pensione.
Soddisfattissimo Antoni Ciappinu, ex calciatore professionista con alle spalle un’esperienza da racattapalle nel Cagliari dello Scudetto e solo due infarti e un ictus nella scorsa stagione: <<Finalmente i giovani vengono presi in seria considerazione>>.
Contenti anche i presidenti di numerose società visto che l’abbassamento della quota d’età minima rende disponibile sul mercato Barore Famadu, centravanti di sfondamento nella famosa partita Scapoli-Ammogliati in cui giocò il noto Fantozzi.
In festa interi paesi come Berchidda, Oschiri e Pozzomaggiore che hanno annunciato abbonamenti a prezzo ridotto per infermiere e badanti. Queste ultime fungeranno anche da procuratori e garantiranno la perfetta forma degli atleti.
Delusi ancora una volta gli atleti dei campionati juniores che dovranno accontentarsi, ancora una volta, di un altro anno giocato in debbadas