“A su toppu s’ispina!”. Si getta nei rovi per dimostrare di non essere falso invalido
OZIERI. Tempi duri per i furbetti delle pensioni: la Guardia di Finanza sta svolgendo infatti controlli serrati per individuare i truffatori dello Stato che per anni hanno gravato sulla comunità con pensioni d’invalidità pur non avendone i requisiti. Ma come fare a dimostrare di essere realmente invalidi anche di fronte a video e foto che dimostrano il contrario? Un uomo di Ozieri sembra aver trovato la soluzione.
Stiamo parlando di Pedru Toppigone, noto Mennea nell’ambiente delle maratone internazionali, quaranticinquenne di 42 anni di Ozieri. L’uomo ormai da circa un decennio percepisce la pensione di invalidità per una grave disfunzione alla gamba destra e, in caso di necessità, anche a quella sinistra. Gli uomini delle Fiamme Gialle avrebbero pedinato il Toppigone per mesi, indagando sulla veridicità della sua invalidità dopo aver visto il suo nome tra gli atleti arrivati a podio nell’ultima maratona di New York.
Mesi di indagini, pedinamenti, foto e video in cui si vede il Toppigone sgambettare allegramente senza problemi, salvo poi venire nuovamente colto da invalidità al momento di recarsi a visite di controllo, passare davanti al municipio o incrociare forze dell’ordine. Era quindi evidente la truffa che l’uomo aveva messo in piedi e gli agenti della Guardia di Finanza avrebbero quindi approfittato di un allenamento di corsa che il Toppigone stava compiendo, per affiancarlo e arrestarlo in flagranza di reato.
Una volta bloccato e posto di fronte al materiale visivo in cui di dimostrava la truffa, l’uomo non si sarebbe perso d’animo e avrebbe compiuto un disperato tentativo di dimostrare agli agenti la sua invalidità: divincolatosi dalla presa delle forze dell’ordine, si sarebbe lanciato infatti in una vicina tuppa di rovi al grido di “A su toppu s’ispina!” (allo zoppo la spina ndr) con balzo felino, confidando nell’inattaccabilità del vecchio detto sardo.
Il gesto avrebbe colto di sorpresa gli agenti che, vedendo l’uomo dilaniato dai rovi che cercava di liberarsi dalla presa mortale della pianta, avrebbero deciso di aggiornare il verbale riconoscendo all’uomo l’infermità mentale e la relativa idoneità a ricevere la pensione. Per recuperare l’uomo sono stati chiamati in seguito i Vigili del Fuoco che poco hanno potuto contro l’infernale groviglio di rami e spine.
Alla tuppa di rovi è stato quindi spruzzato un potente diserbante e si attenderà la completa essicazione della pianta per liberare il Toppigone; i giardinieri comunali hanno stimato che entro Natale l’uomo potrà tornare a casa e potremo parlare di lieto fine per questa curiosa vicenda.