Arriva sul mercato “Torra cottu”: la app che tiene il conto delle vostre imbreaghere
OLBIA. Il febbrile lavoro della famosissima startup di Istevene Tribaglios non conosce sosta, e il team di sviluppatori sardi ha dato recentemente alla luce la sua ultima creazione. Per chi non lo sapesse, l’equipe di giovani programmatori di app era già balzata agli onori delle cronache con applicazioni di grande successo come “Fizu ‘e chie ses?” o “BetteTrodd”.
“Il filone è quello giusto –ha commentato Istevene ai nostri microfoni- le app hanno un grande mercato in Sardegna e abbiamo pensato un prodotto comodo ed innovativo”. Si tratta della nuova app (già disponibile sugli store digitali) “Torra cottu”: una modernissima applicazione che tiene il conto delle imbreaghere che vi caricate!
L’applicazione lavora in background sullo smartphone senza appesantirne il funzionamento e registra tutta una serie di statistiche: prima fra tutte il numero delle imbreaghere (con funzioni di media annua, mensile e settimanale); seconda, l’entità della cogogna (con grado alcolemico raggiunto e durata della cogogna stessa). A partire dai prossimi mesi, come già sperimentato in altre app, sarà disponibile la versione premium (al costo di 99 centesimi di €) che sbloccherà le statistiche avanzate che includeranno il numero di bicchieri caduti e rotti, il numero dei bicchieri rovesciati, quello dei giri cumbidati e del numero dei giri ricevuti a cumbidu.
“Sarà poi disponibile a 2€ la versione Professional –ha concluso Istevene- che, grazie a dei sensori già sviluppati per la app “BetteTrodd”, vi segnala se l’odoraccio di roba marcia che si sente al bar provenga o meno dal vostro fondoschiena… in tal caso vi consiglia di rincasare che magari è meglio. Inoltre, per i latin lover più incalliti, la app terrà anche conto del numero di ragazze con cui ci si è provato e il numero degli schiaffi ricevuti”. Riguardo alle statistiche degli abbordaggi andati a buon fine, Istevene non ha dubbi: “Non abbiamo neppure inserito il contatore delle conquiste realizzate perché tanto rimarrebbe fermo a zero… o buffades o innamorades”