Trenitalia: si addormenta sul treno per 10 ore ma si risveglia nella stessa stazione
CAGLIARI. Ci vorranno secoli, fors’anche millenni, per far sì che ritardo e Trenitalia smettano di essere sinonimi, ma forse è nel volere dell’azienda che ciò non accada; soprattutto se poi è l’azienda stessa fare in modo di esser sempre nell’occhio del ciclone.
Protagonista della sfortunata vicenda di oggi è Giuann’Antoni Appoccioccioroddhadu, 45 anni che, dopo una settimana di lavoro a Cagliari, doveva recarsi a Bonorva per il compleanno della non troppo simpatica suocera. Fin qui tutto nella norma, a parte l’idea un po’ insolita di scegliere il treno come mezzo di trasporto, anche perché molto spesso si farebbe prima ad arrivare a piedi.
L’uomo però aveva, secondo alcuni amici, fatto bene i suoi calcoli: il piano sarebbe stato quello di prendere il treno, addormentarsi, e quindi, ovviamente, codiarsi (dimenticarsi, fallirsi ndr) la stazione di Bonorva, riuscendo così a perdersi il compleanno della suocera. Fin qui, ancora tutto ok: lo stesso duca di Wellington non avrebbe saputo attuare un piano migliore per una ritirata strategica come quella.
Giuann’Antoni si sarebbe così presentato di buona lena alla stazione ferroviaria di Cagliari, con lo sguardo fiero e sicuro di chi sarebbe riuscito a saltare la noiosissima festa in famiglia. Fatto il biglietto, l’uomo avrebbe subito preso posto e, tranquillizzatosi dalle parole dello speaker che annunciavano l’imminente partenza già in ritardo, si sarebbe addormentato in tutta tranquillità. Come da programmi, dopo circa dieci ore l’uomo si sarebbe svegliato e, con incredibile stupore, si sarebbe accorto di essere ancora fermo nella stessa stazione: poco prima della partenza, infatti, il treno avrebbe dovuto aspettare una coincidenza di un convoglio che però aspettava un’altra coincidenza; l’altra coincidenza, poi, non poteva ancora partire perché aspettava un’altra coincidenza.
I presupposti dell’uomo sarebbero quindi venuti e meno, esaurita la quantità giornaliera di sonno, costringendolo a presenziare al compleanno della suocera nonché a convincersi, per la prossima volta, di prendere la propria macchina e di tirarsi alla prima cunetta per essere sicuro di assentarsi al 100 %.