Turista chiede una Redbull in un bar di Mamoiada, barista bi l’attappat a cara
MAMOIADA. Se una delle ultime ricerche scientifiche avrebbe dimostrato come alcuni uomini tendano a comprare i macchinoni per compensare dimensioni ridotte del loro apparato riproduttore, un’altra ricerca avrebbe mostrato come la Redbull compensi il fatto che la sua bevanda siet abba brutta (sia acqua sporca ndr) facendo denunce qua e là. Stavolta a pagarne le spese sarebbe stata la cantina Muggittu di Mamoiada.
È notizia delle ultime ore che un turista un po’ hippie si sia recato a Mamoiada insieme alla sua famiglia, senza essere a conoscenza degli ultimi avvenimenti di questi giorni. Essendo hippie l’allegra famigliola non possiederebbe né cellulari, né bascaramine vario (cianfrusaglie ndr). La famiglia, composta da un uomo, una donna e un figlio rachitico, si sarebbe recata in un noto bar del centro a metà mattinata, dove, per rifocillarsi, avrebbero ordinato una Redbull per il bimbo rachitico e mesu lantadu (poco centrato ndr).
Stando alle teorie del prof. Orsini i genitori avrebbero dovuto evitare di sganciare una bomba nucleare di quella portata, ed evitare così l’escalation, tuttafiata non siamo nel mondo delle favole e la situazione sarebbe presto degenerata. Il genitore 1 non avrebbe fatto in tempo a pronunciare “una Redbull per il bambino” (anche perché a quanto pare un po’ limbipiccu) che il barista, Tore Addobba (noto in paese per esser poco pascenscile) avrebbe estratto una Redbull da sotto il bancone atteppendebbila a muzzighile a cantu l’andaiat su brazzu (sbattendogliela sul muso con quanta forza aveva nelle braccia ndr). Lo straniero sarebbe caduto dallo sgabello all’indietro, rompendosi il naso e uno dei pochi denti rimastogli a causa del violento colpo di lattina a faccia.
Saputo solo in ospedale dei recenti avvenimenti tra la multinazionale e la cantina di Mamoiada, l’uomo avrebbe preferito no azzunghere abba a mare, denunciando la Redbull per i danni procuratigli da una delle loro lattine.