Studi sull’Odissea confermano: “Ulisse sentì le sirene in Sardegna perché c’era incendio!”
TANDALÒ. I sardi erano capaci di fare tutto prima di tutti, ormai è risaputo! Potevano mingere addirittura più lontano dei Cartaginesi e dei Romani, ma nessuno si aspettava che anche nell’Odissea – quindi alla base della cultura greca – potesse esserci così tanta Sardegna!
Secondo alcuni recenti studi del professor Muttullone – docente che verrà presto radiato dai poteri forti ed ostracizzato dall’Università degli Studi di Tandalò – Ulisse avrebbe avuto parenti stretti ad Ulassai, dunque ciò spiegherebbe il suo “passaggio” in Sardegna durante il viaggio di ritorno ad Itaca; fatto che giustificherebbe anche i dieci anni di viaggio impiegati pro ghirare (per rientrare ndr), perché nell’isola no bi sun istradas in grascia (non ci sono strade decenti ndr), pensate come in mare il disaggio possa amplificarsi.
Secondo alcuni “linguisti sardi”, leggendo l’Odissea con attenzione, ci si accorgerebbe di come essa sia scritta in realtà in sardo! Pertanto il professor Muttullone, fidandosi a sa zega (alla cieca ndr) di tali studiosi, sarebbe riuscito a decifrare un passo importantissimo del Libro XII: Ulisse e le sirene! Ulisse ed i suoi compagni non fecero a bicu a pare (faccia faccia ndr) con loro nel Golfo di Salerno, ma in Sardegna! Sempre secondo il Muttullone, l’eroe greco voleva dunque fare tappa nell’isola per salutare i suoi parenti di Ulassai. Tuttavia questa sua incauta decisione avrebbe fatto sì che l’equipaggio si imbattesse nelle temute sirene.
Incredibilmente però quest’ultime non sarebbero quegli esseri metà uomo e metà pische creduti tutt’oggi! “avete mai visto una sirena spiaggiata?” avrebbe commentato sarcasticamente il prof. Muttullone, “ovviamente no, perché appunto non esistono”, avrebbe concluso. Le sirene che appaiono nel poema, se lo si legge appunto in lingua sarda, sarebbero quelle dell’antincendio! L’eroe greco infatti si stava dirigendo in Sardegna per salutare i suoi parenti, ma nell’isola sarebbe divampato un grosso incendio doloso che avrebbe fatto in modo che le sirene si sentissero fino a casino di Pompu, ovvero in tutto il Mediterraneo!
Un incendio tra i più disastrosi di sempre, colpevole di aver ucciso tutti i giganti di quattro metri che abitavano l’isola, ma che i poteri forti vorrebbero censurare per non si sa quale ragione! Nel rogo “inquisitore” sarebbero finiti anche antichi documenti nuragici volti a provare la tesi che sia il latino a derivare dal sardo! Ulisse, di fronte ad un disastro di tale portata, non avrebbe chiesto ai suoi uomini di tapparsi le orecchie! Piuttosto avrebbe chiesto loro di fare come i politici, cioè di chiudere occhi!