Ziedde sarde a processo: fornivano dati a Cambridge Analytica senza autorizzazione utenti
WASHINGTON. Dovranno comparire davanti alla commissione del Senato degli Stati Uniti d’America numerose vecchiette sarde coinvolte nello scandalo data-gate di Facebook. Secondo quanto dichiarato durante gli interrogatori che in questi giorni si stanno tenendo negli Stati Uniti, la società Cambridge Analytica, al centro dello scandalo, non avrebbe attinto solo ai dati “rubati” agli utenti tramite Facebook.
L’azienda inglese disponeva infatti di un vastissimo database con i dati di utenti sparsi in tutto il mondo in maniera apparentemente casuale. Si è poi scoperto che circa due milioni di queste persone schedate avevano un comune denominatore: erano sarde o di origine sarda. Gli inquirenti, mettendo sotto torchio i dirigenti di Cambridge Analytica, sono venuti a capo del mistero: i dati immagazzinati dalla società arrivavano solamente per un 15% da Facebook, i restanti dati erano stati attinti a mano (anzi, a voce) da alcuni addetti che venivano inviati in giro per il mondo.
Ricostruendo i flussi di dati e partendo dagli IP da cui si connettevano i PC di questi addetti, gli investigatori hanno capito che la fonte primaria era in Sardegna. È stato proprio quando gli investigatori -dopo essere arrivati in Sardegna neanche da 10 minuti- hanno trovato i propri dati nel database di Cambridge praticamente in tempo reale, che hanno capito che il nemico era più organizzato di quanto si pensasse e soltanto una organizzazione poteva essere dietro a tutto ciò: parliamo della micidiale Z.I.E.D.D.A. (Zentru Investigativu E De Distribuscione Affroddios, -centro investigativo e di distribuzione pettegolezzi ndr-).
È da questa società segreta che Cambridge Analytica ha potuto quindi avere accesso (senza la previa autorizzazione dei diretti interessati) ai dati dei sardi residenti, di quelli emigrati e dei loro figli e nipoti. Il Senato Americano ha dunque convocato le rappresentati della ZIEDDA anche se –secondo indiscrezioni- le vecchiette sarde si presenteranno davanti alla commissione solo dopo una beneducata presentazione della stessa in cui i senatori dovranno spiegare alle donne figli di chi sono, nipoti di chi, dove abitavano i bisnonni e tutte le informazioni utili alle signore per capire con chi stiano parlando.
Insomma, pare proprio che la pezza sarà peggiore del buco.